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“Diamoci una scossa”, i giovani diventano protagonisti

Prosegue il progetto «Diamoci una scossa. La rianimazione nella scuola», promosso dall’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona(Aoui) e rivolto ai ragazzi dell’ultimo anno delle superiori, che hanno raggiunto la maggior età. Dopo aver coinvolto centinaia di ragazzi degli Istituti Superiori del capoluogo scaligero, lo scorso anno, quest’anno questa importante opportunità è stata data anche agli studenti di diverse altre città della provincia.

A Legnago, tra i primi comuni della provincia ad aderire al progetto, sono stati 100 i ragazzi di 5 istituti superiori cittadini (Liceo Statale G. Cotta, Isiss Minghetti, Iis Silva Ricci, Istituto Professionale G. Medici, Istituto Enaip) che hanno potuto aderire al progetto grazie all’impegno economico di 5000 euro messo in campo dall’Amministrazione comunale e in particolare dall’assessorato alle politiche sociali e giovanili guidato da Orietta Bertolaso. Gli studenti hanno ricevuto una certificazione riconosciuta a livello italiano ed europeo nella gestione della disostruzione delle vie aeree e dell’arresto cardiocircolatorio anche attraverso l’utilizzo del DAE (Defibrillatore automatico esterno).

L’obiettivo di questo progetto, patrocinato dall’Italian Resuscitation Council e dall’Ufficio scolastico territoriale di Verona è quello di formare i giovanissimi alla gestione dei casi di ostruzione delle vie aeree e dell’arresto cardiocircolatorio anche attraverso l’utilizzo del Dae (defibrillatore semiautomatico esterno). Molti dei 100 studenti e studentesse aderenti hanno già concluso il percorso formativo ed ottenuto la certificazione all’uso del Dae, mentre gli altri, avranno la possibilità di seguire i corsi e conseguire la certificazione nelle prossime settimane. Il corso, tenuto da istruttori specializzati, è diviso in una parte teorica ed una pratica, per un totale di cinque ore, svolte a scuola al mattino o al pomeriggio.

“Si tratta di un’iniziativa meravigliosa che abbiamo subito voluto sposare – ha sottolineato l’assessore all’istruzione del comune di Legnago Orietta Bertolaso – e che rimette al centro dell’attenzione i giovani. Dopo che per mesi i ragazzi hanno subito le decisioni dei grandi con iniziative come queste, vogliamo un po’ sdebitarci, dando a loro nuove opportunità e responsabilità. Attraverso questo progetto vogliamo far sentire importanti i nostri ragazzi, perché acquisendo le capacità di salvare una vita possano essere cittadini di oggi e di domani consapevoli e preziosi per tutti”.

“E’ stata senza dubbio un esperienza costruttiva – ha aggiunto il dottor Simone Sebastiani Referente IRC (Italian Resuscitation Council – Gruppo Italiano per la Rianimazione Cardiopolmonare) – e che speriamo di poter replicare nei prossimi anni scolastici. Grande soddisfazione è stata espressa anche dall’Ufficio Scolastico Territoriale che ha riconosciuto l’importanza formativa di questo nostro intervento nelle scuole. E’ significativo sottolineare che, grazie all’effetto alone, le conoscenze che affidiamo ai ragazzi sono poi divulgate ai loro coetanei generando una conoscenza di questi temi diffusa anche oltre ai partecipanti. Grazie ad iniziative di questo tipo creiamo generazioni più consapevoli e pronte ad affrontare casi di emergenza”.

“Da quella che poteva sembrare un’idea pazza siamo riusciti ad allargare questo progetto all’intera provincia – spiega l’ideatore di “Diamoci una scossa”, il dottor Luca Dal Corso con il consueto entusiasmo – Ad oggi abbiamo coinvolto 428 studenti delle Scuole Secondarie di II grado dell’intera provincia di cui ben 263 hanno ottenuto il certificato per l’uso del DAE. Non era mai capitato a livello mondiale che nascesse un progetto di questo tipo rivolto ai ragazzi, e in particolare non era mai capitato che coinvolgesse tutti gli studenti di una città, Verona, e men che meno di un’intera provincia. Si tratta della realizzazione di un sogno, sembrava una follia quella di coinvolgere gli studenti per la salvaguardia della salute di tutti ma siamo stati ascoltati e grazie all’appoggio delle istituzioni, dal Comune di Verona, alla Provincia, dal Prefetto all’Ufficio Scolastico Territoriale, siamo riusciti ad allargare il progetto a macchia d’olio e a coinvolgere anche diverse città della provincia. La realizzazione di questo progetto deve insegnare ai ragazzi che quando si ha una passione e si crede veramente nelle potenzialità di un’iniziativa tutto diventa realizzabile. Grazie a questo progetto ora anche questi ragazzi possono fare la differenza nel salvare vite”.

“Finora – ha proseguito Dal Corso -la certificazione all’utilizzo del Dae nelle scuole veniva rilasciata solo agli adulti. L’essere riusciti a coinvolgere gli studenti significa aver allargato il raggio di queste fondamentali conoscenze attuando un’azione a tutela di tutta la comunità”

Entusiasti i commenti dei ragazzi già certificati. Come Giada, 18 anni, per cui il corso “è stato un’opportunità che mi ha fatto crescere molto e che consiglio a tutti perché salvare una vita è meraviglioso”.Giovanni, animatore di Grest, 18 anni: “Essendo animatore a contatto con i ragazzini, grazie al corso se c’è un imprevisto ora so affrontarlo con una formazione adeguata. Ho poi capito che il lavoro dei medici non è una passeggiata ma una responsabilità”E infine Giovanni: “Ho avuto un’esperienza personale con uno dei miei nonni, malato di cuore: allora non ho potuto salvarlo, ma ora saprei cosa fare”.

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