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Alla Gran Guardia proiezione di cinque documentari frutto del cantiere “Ci sto? Affare futuro”

Hanno trascorso il sabato pomeriggio dietro alla macchina da presa per realizzare i loro primi documentari e cortometraggi alla stregua di veri e propri registi.
Sono i giovani studenti tra i 15 e 19 anni che hanno partecipato al progetto ‘Ci Sto? Affare futuro’ e che, ora, possono presentare al pubblico il frutto di tre mesi di impegno. L’appuntamento è per mercoledì 9 marzo alle  20. 30 in Gran Guardia, è qui che verranno proiettati i cinque cortometraggi del cantiere Cinema del reale, uno dei tanti laboratori avviati dal Comune e che vede gli studenti mettersi in gioco e dedicare parte del loro tempo per il bene comune, scoprendo, perché no, anche qualche talento artistico e manuale. Non a caso le storie che saranno proiettate sul grande schermo sono state liberamente ispirate al tema dei beni comuni, dall’arte alla fede, dalla musica agli oggetti passando per il carnevale, i giovani registi hanno sperimentato un nuovo linguaggio per raccontare azioni quotidiane che fanno bene non solo alla comunità ma anche a chi le fa. La proiezione sarà anche occasione di confronto e dibattito tra i giovani autori, i protagonisti e il pubblico. L’ingresso è aperto a tutti e gratuito. Il progetto è cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, promosso dal Comune di Verona in partnership con Energie Sociali, L’Albero e ZaLab. 
“Un progetto di cui andare davvero orgogliosi, non solo perché coinvolge tanti giovani, ma anche perché genera un meccanismo virtuoso a vantaggio di tutta la comunità – commenta il sindaco Federico Sboarina-. I cittadini impegnati per il bene comune sono sempre di più, lo abbiamo visto in questi anni con il proliferare di iniziative e azioni in ogni ambito, dalla scuola al verde pubblico, dalle piccole manutenzioni alla presa in carico di spazi pubblici da far vivere a tutti.
Il coinvolgimento dei giovani è senza dubbio il valore aggiunto del progetto, occasioni di socializzazione e di crescita personale di cui hanno sicuramente sentito la mancanza durante il difficile periodo della pandemia”. 

S.G.

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