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Centri diurni di salute mentale Distretto 3: nuova organizzazioneper sviluppare le opportunità riabilitative

La riorganizzazione dei centri diurni per prepararsi al nuovo profilo che la Regione del Veneto sta disegnando

La Direzione dei Servizi Socio Sanitari dell’Azienda ULSS 9 Scaligera, d’intesa con il Dipartimento di Salute Mentale, ha promosso una riorganizzazione dei centri diurni per prepararsi al nuovo profilo che la Regione del Veneto sta disegnando insieme a un gruppo tecnico che sta definendo i nuovi standard di funzionamento. Poiché verranno richiesti requisiti più impegnativi in termini di personale e di organizzazione delle attività, si è deciso di unificare i centri diurni di Bovolone e Nogara nell’ottica di ottimizzare l’utilizzo sia delle risorse professionali che di quelle organizzative. I due centri diurni sono legati a un unico Centro di Salute Mentale e ciò ne facilita l’unificazione. Verranno sempre mantenute le due sedi di attività, sia a Nogara che a Bovolone, permettendo alle persone che le frequentano di restare nel proprio territorio. In particolare, la realtà nogarese offre la possibilità di svolgere attività agricole e di cura degli animali negli ampi spazi esistenti intorno alla struttura dello Stellini, dove peraltro è in corso una profonda trasformazione strutturale che permetterà di affiancare ai servizi residenziali una serie di servizi diurni anche innovativi.

Il centro diurno, infatti, non è solo il luogo della riabilitazione orientata al mantenimento o all’acquisizione di abilità dove far approdare quelle persone per le quali non si intravedono altre possibilità di cura, ma anche il luogo privilegiato da cui far partire progetti riabilitativi individuali, orientati prevalentemente al miglioramento della qualità di vita delle persone e alla promozione del benessere mentale e psicologico, per ridare senso alla vita nonostante e oltre la malattia mentale. Sono proprio queste caratteristiche del centro diurno che permetteranno di sviluppare l’offerta di nuove opportunità riabilitative legate ad attività di gruppo, percorsi di inserimento lavorativo e iniziative culturali, quali progetti musicali, teatrali, di poesia e di pittura e ceramica. Il nome “La Fontanina”, che raggrupperà entrambe le sedi di Bovolone e Nogara, è legato alla prima esperienza storica della Pianura Veronese che si è sviluppata con tale nome in termini di centro diurno, ispirato a un modello canadese degli anni ottanta basato sul coinvolgimento e la partecipazione attiva degli assistiti nelle attività riabilitative.

Eventuali spostamenti da una sede all’altra per permettere alle persone interessate di fruire della più ampia possibilità di iniziative avverranno mediante i mezzi di trasporto in dotazione allo stesso centro diurno. Si tratta in definitiva di un potenziamento dell’attività riabilitativa diurna del centro di salute mentale, che ricava una forza maggiore dall’unione di due centri.

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