
Il 21 maggio si celebra la Giornata nazionale del malato oncologico, istituita dal Presidente del Consiglio nel 2006, con lo scopo di dedicare attenzione alle persone affette da queste patologie e a tutti coloro che hanno attraversato l’esperienza delle malattia, direttamente o indirettamente.
“Come Dipartimento di Oncologia Clinica dell’ AULSS 9 – spiegano i professionisti dell’Azienda ospedaliera Scaligera – siamo in grado di offrire ai pazienti una ottimale gestione della fase acuta della malattia con una sua completa presa in carico. Applichiamo protocolli terapeutici consolidati e protocolli innovativi che ci provengono dal mondo della ricerca (20 protocolli di ricerca attivi)”
Lo scorso anno, ancora in pandemia, il Dipartimento, nel suo insieme con la componente di oncologia medica e quella di oncologia radioterapica, ha complessivamente effettuato più di 1400 prime valutazioni , cui sono eseguiti quasi 7000 accessi per trattamenti medici oncologici complessi, più di 8500 sedute di trattamento radiante e più di 15000 visite di controllo. I primi 3 mesi dell’ anno mostrano un trend in crescita.
Le aumentate diagnosi, fortunatamente in fasi sempre più iniziale (plaudiamo per questo all’introduzione nello screening mammografico della nostra ASL della tomosintesi), il management della cura sempre più multidisciplinare, più corale e con una strategia multi-step, hanno determinato oggi un aumento importante del numero dei pazienti che se ancora non possiamo definire guariti, possiamo sicuramente definire cronici.
“Quindi, visto l’aumento dei numeri e della domanda, – spiegano i medici del dipartimento Strutturale di Oncologia Clinica – stiamo lavorando insieme alla Direzione Strategica su campo organizzativo. E’ necessario rivedere il modello di gestione della malattia oncologica, staccandola, ove possibile, dagli ospedali e proiettandola sulla territorialità e sulla prossimità al domicilio, come richiesto del resto dal DM 77 dello scorso anno. Un ulteriore sfida per il futuro: non fermarsi alla gestione della malattia, ma andare alla gestione del malato. Insieme alle Istituzioni competenti, bisogna estendere l’attenzione agli aspetti sociali, familiari e lavorativi che sono fortemente coinvolti nella diagnosi e
nella terapia del tumore”.