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Lupi, Coldiretti propone un tavolo tecnico

Sale il bilancio delle predazioni nella montagna veronese

Alla luce degli ultimi episodi di predazione da parte del grande carnivoro nell’area della Lessinia, dove si è reintrodotto naturalmente nel 2012, Coldiretti Verona esprime preoccupazione per la preservazione delle attività zootecniche locali, dal loro patrimonio al loro sviluppo, ravvedendo anche una compromissione delle attività legate al turismo.

A questo proposito, la Federazione Provinciale veronese facente capo all’associazione nazionale degli imprenditori agricoli si fa avanti proponendo l’istituzione di un tavolo tecnico presieduto dalle principali istituzioni ed enti del territorio, tra cui: Regione Veneto, Parco naturale regionale della Lessinia, Polizia provinciale, Carabinieri Forestali, Ulss e Arav (Associazione Regionale Allevatori del Veneto).

Il Presidente di Coldiretti Verona Daniele Salvagno ha dichiarato che “servono progetti condivisi con chi vive la montagna, poiché accanto a problematiche comuni, come quella dei grandi predatori e della fauna selvatica, coesistono importanti specificità socioeconomiche e ambientali.
La presenza di branchi di lupi sta scoraggiando in molte aree l’attività di allevamento mettendo a rischio anche il tradizionale trasferimento degli animali in alpeggio che, oltre a rappresentare una risorsa fondamentale per l’economia montana, valorizza il territorio e le tradizioni culturali che lo caratterizzano. Senza la cura dei pascoli e il presidio degli allevatori si lascia spazio a un progressivo degrado dell’ambiente montano con l’aumento del rischio di frane e di incendi che rappresentano un tema di drammatica attualità.
Alle perdite di animali domestici si aggiungono spesso i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dalle ripetute scorribande che inducono una riduzione della produzione lattiera e spesso aborti.
È quindi necessario garantire indennizzi rapidi e adeguati alla perdita di reddito affinché non si arrivi all’abbandono dell’attività di allevamento. Circostanza, che danneggerebbe l’ambiente e l’intera comunità veronese”, ha concluso Salvagno.

“Il proliferare dei grandi predatori rappresenta un grave rischio per le attività economiche, dall’agricoltura al turismo, alle prese con una difficile ripartenza dopo l’emergenza coronavirus. Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti e degli allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio”, ha aggiunto anche Silvia Marcazzan, componente di giunta di Coldiretti Verona e rappresentante del settore primario nel consiglio direttivo del Parco naturale regionale della Lessinia.”

 

(Fonte: comunicato stampa di Coldiretti Verona)

S.G.

 

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