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Mortalità aumentata del 30% tra il 20 febbraio e il 31 marzo nel veronese

I dati sono stati diffusi oggi dall'Istat

I dati diffusi oggi dall’Istat parlano chiaro su come l’epidemia da covid-19 abbia investito più o meno gravemente le diverse Regioni e province d’Italia.

Se a Bergamo le morti sono cresciute del 568% e a Roma sono addirittura diminuite di quasi il 10% il dato nazionale parla di una media di quasi il 50% di decessi in più nel periodo compreso tra il 20 febbraio e il 31 marzo.

La variazione di mortalità della Regione Veneto è del +24,3%: si passa dai 5098 decessi medi del quinquennio tra il 2015 e il 2019 ai 6097 del 2020. I conti sono presto fatti: 999 morti più della media storica. Di questi decessi però solo 511 sono da ricondursi ufficialmente al covid-19 (solo l’8,4% delle morti nella nostra regione in questi 40 giorni sono da ricondurre ufficialmente al coronavirus).

La differenza tra dati reali e dati ufficiali potrebbe “nascondere” però un incidenza doppia del coronavirus nelle morti nel medesimo periodo.

I dati della provincia di Verona presentano una tendenza simile. La mortalità è aumentata del 30% con i morti che sono passati da 981 a 1236. Di questi 255 decessi eccedenti alla media, 158 (12,8%) sono avvenuti per covid. 

Per consultare tutti i dati:

https://www.istat.it/it/archivio/242149

 

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