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Povegliano Veronese, a scuola di rispetto e pari opportunità con il ‘Progetto Pa.Ri.’

È stato presentato oggi a Povegliano Veronese il progetto “Pa.Ri (Pari Opportunità e Rispetto): a scuola lo impari”, un percorso sperimentale di educazione all’affettività e di abbattimento degli stereotipi di genere curato, su iniziativa dell’Amministrazione comunale, dal Servizio Educativo Territoriale dell’ULSS 9 Scaligera in collaborazione con l’Istituto comprensivo “A. Cesari” e Telefono Rosa di Verona.

La conferenza stampa di presentazione si è tenuta a margine di un incontro con gli studenti della scuola secondaria di primo grado “A. Manzoni” organizzato da Telefono Rosa per riflettere su stereotipi e disparità di genere, durante il quale si è tenuto un momento di ricordo della giovane studentessa veneta Giulia Cecchettin.

Il progetto Pa.Ri., sostenuto da Comune e ULSS 9, ha come obiettivo favorire una maggiore consapevolezza sugli stereotipi di genere, migliorare la lettura critica dei messaggi mediati dai mezzi di comunicazione, promuovere il dialogo e il confronto tra ragazzi e ragazze su queste tematiche. Proposto come sperimentazione per l’anno scolastico 2023/24 e iniziato il 3 novembre, il percorso educativo coinvolge tutte le classi della Manzoni e prevede tre incontri da due ore – differenziati tra classi prime, seconde e terze – con attività laboratoriali e ludiche, sia individuali che di gruppo, curate da due educatori del Servizio Educativo Territoriale.

Alla conferenza hanno partecipato la Sindaca di Povegliano V.se, Avv. Roberta Tedeschi, l’Assessora alle Pari Opportunità Ambra Pezzon, la Dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “A. Cesari”, Dott.ssa Emanuela Bruno, la Presidente di Telefono Rosa, Lorella Don, il Direttore dei Servizi Socio Sanitari dell’ULSS 9 Scaligera, Dott. Raffaele Grottola, e il Coordinatore Sociale del Distretto 4 – Ovest Veronese, Dott. Paolo Giavoni.

«I recenti fatti di cronaca, tra cui il femminicidio di Giulia Cecchettin – evidenzia la Sindaca Tedeschi – confermano come siamo di fronte a un gravissimo problema di civiltà. La nostra amministrazione mette in campo iniziative di sensibilizzazione e fatti concreti, come il progetto Pa.Ri: un percorso sull’affettività che nasce da preoccupanti campanelli di allarme che abbiamo intercettato tramite altri progetti sociali, come l’educativa di strada e il tavolo giovani. Parlo della gelosia, del controllo e di un generale squilibrio nella gestione dei rapporti tra i ragazzi e ragazze. È una battaglia quindi che dobbiamo combattere prima di tutto sul piano culturale. Contro la violenza sulle donne non basta più dire “basta”. È tempo di agire».

«Come Amministrazione abbiamo la responsabilità di essere promotori di una comunità educante – afferma l’Assessora Pezzon – Pa.Ri. è un progetto sperimentale a cui stiamo lavorando e che ci prefiggiamo di portare avanti negli anni, da replicare non solo nelle nostre scuole. Il progetto avrà una continuità nei tre anni del percorso scolastico, con il fine di rendere i nostri ragazzi e ragazze consapevoli di essere la voce della cultura del rispetto».

«I Servizi Socio Sanitari dell’Azienda ULSS 9 Scaligera  – evidenzia il Dott. Grottola – sono già impegnati nell’aiuto delle donne vittime di violenza quando purtroppo i problemi sono ormai conclamati. Abbiamo molto apprezzato questa iniziativa del Comune di Povegliano Veronese, perché va nella direzione della reale prevenzione, investendo in progetti educativi fin dalla preadolescenza».

«Siamo molto orgogliosi e grati dell’opportunità offerta ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze di partecipare al progetto Pa.Ri. – afferma la Dirigente Scolastica Emanuela Bruno – che ha tra gli obbiettivi quello di aumentare la consapevolezza in merito agli stereotipi di genere. Purtroppo, il pregiudizio una volta interiorizzato non è eliminabile e allora l’unica arma a disposizione è quella culturale. Dobbiamo costruire percorsi di riflessione e momenti di confronto che consentano ai nostri alunni e alle nostre alunne di individuare la presenza di queste “scorciatoie mentali” e lavorare con loro sugli atteggiamenti, i comportamenti e le reazioni che da quello stesso stereotipo discendono. Un lavoro necessario a cui la scuola, come la comunità sociale e politica non possono sottrarsi, perché ora è già tardi».

«Siamo molto contente per il riscontro da parte dei ragazzi, maschi e femmine – spiega Lorella Don a margine dell’incontro con gli studenti – Hanno lavorato bene, con entusiasmo, ponendo molte domande. Questo dimostra interesse sull’argomento e va a premiare il lavoro portato avanti dagli insegnanti e dalla Dirigente».

«Questa di Povegliano Veronese è un’esperienza molto interessante – sottolinea Paolo Giavoni – che struttura un rapporto innovativo tra servizi sociali, socioeducativi e scuola. Le attività si svolgono in orario scolastico, un valore aggiunto che permette di attuare un approccio educativo su queste tematiche. Ci proponiamo di far diventare il progetto permanente, permettendo agli educatori di accompagnare i ragazzi nella loro crescita».

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