CronacaVerona

Ruba decine di bottiglie di vino pregiato in una cantina: rintracciato e denunciato

È stato rintracciato ieri sera intorno alle 21, nella Mensa Comunale della Carità “La Ronda” di via Pallone, il quarantaseienne di origini siracusane denunciato dalle Volanti per il furto di circa quaranta bottiglie di vino pregiato nella cantina di un’abitazione di Via Anzani.

Le ricerche del presunto responsabile erano scattate ieri pomeriggio intorno alle 18, quando la Centrale Operativa della Questura era stata allertata da una chiamata del proprietario che lamentava l’ammanco di un’ingente quantità di bottiglie pari ad una somma complessiva di circa mille euro, oltre a due valigie da viaggio che presumibilmente erano state utilizzate per portare via la refurtiva.

L’elemento poi risultato risolutivo nel corso delle ricerche è stato rinvenuto dagli agenti nel corso del sopralluogo: a catturare l’attenzione dei poliziotti, infatti, è stato un braccialetto ospedaliero – intestato all’uomo di origini siracusane – trovato proprio nelle vicinanze della cantina. Nell’immediato, quindi, è stata diramata la nota di rintraccio del soggetto, peraltro già noto alle Forze dell’Ordine per i suoi precedenti per reati contro il patrimonio ed in quanto destinatario della misura cautelare dell’obbligo di firma presso la Stazione dei Carabinieri di Verona.

Dopo aver appreso che l’uomo era solito andare a consumare i pasti alla Mensa Comunale della Carità di Via Pallone, gli agenti delle Volanti lo hanno rintracciato, appena due ore dopo la segnalazione, proprio presso la struttura. Lì, sebbene al momento dell’intervento nessuno dei presenti avesse dichiarato di averlo visto, a catturare l’attenzione dei poliziotti, coordinati dal giovane Commissario Edoardo Zagnoni, è stato un posto vuoto “prenotato” da uno zaino, riconosciuto come lo stesso che il soggetto portava in spalla nell’immagine diramata con la nota di ricerche.

L’uomo, infatti, è stato rintracciato negli istanti immediatamente successivi presso i bagni della Mensa, dove si è mostrato sin da subito collaborativo, consegnando spontaneamente una bottiglia di Dom Pérignon che aveva nascosto nello zaino – e da lui stesso indicata come profitto del furto consumato poche ore prima in Via Anziani – ed un mazzo di chiavi che ha poi confessato di aver utilizzato per accedere prima all’abitazione e poi alla cantina.

Una volta accompagnato negli Uffici di Lungadige Galtarossa per procedere con gli atti di rito, l’uomo – che è stato denunciato per furto in abitazione – ha poi fornito ai poliziotti una serie di elementi utili al rinvenimento dell’intera refurtiva.

Numerosi, inoltre, nel weekend appena trascorso, gli interventi delle Volanti per fatti commessi ad opera di soggetti di nazionalità straniera, a testimonianza di un fenomeno – quello della criminalità da strada riconducibile per lo più a persone irregolari sul territorio nazionale – che si sta consolidando.

Un dato confermato dall’arresto scattato ieri notte quando, poco dopo le due, la Sala Operativa della Questura ha ricevuto la chiamata di un soggetto che lamentava di essere stato derubato del portafoglio in Via Basso Aquar e che stava ricevendo sul proprio cellulare una serie di notifiche dall’applicazione della Banca che segnalavano alcune transazioni in atto presso il distributore automatico di Piazza Renato Simoni.

Il presunto responsabile, raggiunto poco dopo dalle Volanti, è stato arrestato per i reati di indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti e per false attestazioni a pubblico ufficiale sulla propria identità: il giovane, diciannovenne di origini marocchine, aveva infatti falsamente dichiarato al momento del controllo di essere minorenne. Elemento, quest’ultimo, emerso anche dagli accertamenti esperiti in banca dati – da cui sono risultati a suo carico precedenti specifici – e pertanto comprovante la persistenza della sua condotta delittuosa. L’arresto è stato poi convalidato questa mattina in sede direttissima.

Si precisa che la responsabilità penale dell’arrestato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.

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