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Pressing per rilancio del trasporto pubblico locale veronese

Sindacato e associazioni di difesa dei Consumatori chiedono unitariamente un provvedimento

“Categorie sindacali dei trasporti Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, di concerto con le Confederazioni sindacali provinciali di Cgil, Cisl e Uil di Verona e le associazioni di difesa dei consumatori Federcosumatori, Adiconsum e Adoc contestano la scelta, tutta politica, di continuare a mantenere, per i bus veronesi, a quasi un mese dalla riapertura generalizzata delle attività economiche, corse e frequenze ridotte all’osso, insufficienti anche solo a garantire il diritto alla mobilità di lavoratori e lavoratrici. Chiediamo pertanto all’azienda Atv e all’Ente di Governo del Tpl di riprogrammare il servizio di trasporto pubblico locale in modo che esso sia all’altezza delle aspettative di una grande città come Verona” questo il grido d’allarme lanciato dai sindacati unitamente alla richiesta di un rilancio del trasporto pubblico.

“A fronte della riapertura di quasi tutte le principali attività lavorative, il trasporto pubblico locale, gestito da una politica poco accorta e una classe dirigente inadeguata, non è all’altezza delle richieste della collettività” sottolinea il portavoce Raffaello Fasoli.

Ad oggi, infatti, permane in vigore il servizio festivo, con qualche timido rinforzo in talune fasce orarie, ma senza prevedere corse serali né festive. Inoltre rimangono sguarnite diverse tratte extraurbane, le quali non hanno nemmeno l’orario festivo. “Un servizio dunque assolutamente insufficiente ed inadeguato a soddisfare l’utenza che, ricordiamo, in questo periodo si compone quasi esclusivamente di lavoratrici e lavoratori pendolari, non certo di turisti”, denunciano sindacato e associazioni dei consumatori.

“Lo Stato centrale ha garantito i corrispettivi chilometrici del servizio normale, a coprire anche parte dei costi dei mancati introiti tariffari, ma Enti ed Azienda ATV, evidentemente per tenere in attivo i propri bilanci, hanno pensato bene di utilizzare a fondo la cassa integrazione, chiedendone addirittura la proroga, e mantenendo i servizi ridotti all’osso.

Secondo noi invece la città necessita assolutamente di servizi efficienti, anche per evitare un uso spropositato dei mezzi privati; un buon servizio di mobilità pubblica non è soltanto ecologicamente sostenibile, ma contribuisce ad alimentare anche l’immagine di una città civile, all’avanguardia ed attenta ai bisogni della cittadinanza”.

“Le imposte pagate – conclude il j’accuse dei sindacati – servono per garantire servizi idonei, non per arricchire i bilanci e le classi dirigenti!”

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