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GMG: 831 giovani veronesi verso Lisbona per incontro con papa Francesco

 Sono partiti da San Giovanni Lupatato 831 ragazzi e ragazze veronesi verso la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona con papa Francesco. Appuntamento nella parrocchia Buon Pastore di San Giovanni Lupatoto con il vescovo Domenico per la celebrazione eucaristica che dà il via al pellegrinaggio di chi partecipa viaggiando in autobus, poi al via la “carovana giallobù” di 16 pullman verso il Portogallo. In totale sono 1254 i veronesi diretti a Lisbona per l’incontro mondiale dei giovani con papa FrancescoÈ già in corso il pellegrinaggio di 50 ragazzi a piedi e di 35 in canoa, così come i 10 veronesi a Bafatà (Guinea Bissau) per vivere la Gmg in terra di missione.

Altri ragazzi sono partiti a piedi camminando lungo il cammino verso Santiago di Compostela. Ecco la cronaca del primo giorno di cammino.

Da Santiago de Compostela a Negreira: 21 km tra prati e boschi

Primo giorno di cammino per il gruppo dei 50 giovani veronesi che si stanno recando a piedi a Lisbona per la Giornata mondiale della gioventù con papa Francesco, prevista dal 1 al 6 agosto.

La partenza stamattina alle 06:15, con temperature piuttosto fresche, da piazza dell’Obradoiro, antistante la cattedrale di Santiago de Compostela, celebre meta del Camino percorso da migliaia di pellegrini. Qui, dopo un momento di preghiera, i 50 giovani accompagnati da don Pietro Busti e don Riccardo Bodini hanno dato il via ufficiale al pellegrinaggio verso la Gmg nella capitale portoghese, dove si recheranno nei prossimi giorni complessivamente 1254 giovani provenienti da Verona e provincia.

I 50 volenterosi camminatori hanno percorso 21 i chilometri fino a Negreira, piccola località di origine medievale, dove i ragazzi hanno fatto il loro arrivo verso le ore 13. Si è trattato di un percorso che ha attraversato paesaggi rurali e ampi boschi, e che i pellegrini hanno intrapreso a piccoli gruppi, rispettando i tempi del cammino di ognuno. «E’ stato facileorientarsi lungo la strada» racconta Marika, una di loro «perché tutto ben segnalato dalla tipica conchiglia, simbolo del pellegrino. Inoltre ci ha colpito molto il calore e il sorriso sincero con il quale le altre persone di varie nazionalità ci salutavano con l’augurio di “Buen Camino”».

Una certa e sana agitazione tra i 50 pellegrini veronesi, ma anche tanto entusiasmo i sentimenti che hanno prevalso in quella che, per molti di loro, rappresenta un’esperienza totalmente inedita (un pellegrinaggio a piedi di 150 km in 6 giorni) e che hanno intrapreso con coraggio, spirito di avventura e adattamento. 

Domani è prevista la seconda tappa di questo itinerario, che vedrà nei prossimi giorni l’arrivo alla nota località Finisterre, dove per tanti pellegrini di solito termina il cammino di Santiago sulle sponde dell’oceano Atlantico, toccando prima il piccolo villaggio di Olveroia.

Ma i più coraggiosi hanno deciso di raggiungere Lisbona in canoa. Ecco come è andata.

Primo giorno in canoa per i 35 ragazzi veronesi che stanno raggiungendo Lisbona, sede della Giornata mondiale della gioventù, pagaiando sul fiume Tago. Partenza di buon mattino alle 6,30 da Villa Velha de Rodao, per arrivare – dopo 18 chilometri – a Fradel, sempre a nordest di Lisbona. «Siamo in mezzo al nulla, una natura bellissima e selvaggia, e sta andando tutto benissimo. Una bellissima avventura, anche grazie alla preparazione e alla simpatia della nostra guida locale, Gonzalo, che in passato ha fatto canoa a livelli professionistici ed ora svolge questo lavoro di accompagnatore turistico» spiega Luca Melchiori, 22 anni di Valeggio sul Mincio, studente universitario a Trento, uno dei 35 veronesi che, su canoe da due posti, stanno scendendo verso Lisbona dove vivranno il loro incontro con un milione di giovani di tutto il mondo insieme a papa Francesco. A guidare il gruppo due sacerdoti, don Claudio Tumolo, vicario parrocchiale di Negrar, e don Nicola Moratello, segretario del vescovo Domenico; oltre a Melchiori, altri 7 canoisti vengono dalla parrocchia di Valeggio.

Arrivati venerdì sera a Lisbona con volo da Milano Malpensa, i 35 canoisti hanno preso confidenza con la vita di gruppo a Villa Velhade Rodaodove, all’imbrunire, hanno tenuto un momento di riflessione e di condivisione per prepararsi all’avventura. Sul posto erano già arrivati i volontari che assistono i giovani, con cucina da campo e il tutto necessario.

In un momento di riflessione Don Tumolo ha sottolineato il significato profondo di vivere un’esperienza di pellegrinaggio proprio con un mezzo e un luogo particolare, la canoa lungo un fiume: «In canoa si viaggia in coppia e questo significa che è necessario imparare il ritmo dell’altro, aiutarsi reciprocamente nei momenti di difficoltà. È inoltre un modo per mettersi in gioco, e per qualcuno di voi – ha spiegato don Tumolo ai ragazzi – questo potrà essere destabilizzante, ma vi è chiesto di lasciare le vostre sicurezze e come, l’acqua che scorre del fiume, a non essere stagnanti ma in cammino, sempre oltre, sempre avanti, in ricerca di un approdo».

Non è la prima volta che il Centro di pastorale giovanile organizza un’iniziativa di questo genere: già nella Giornata della gioventù di Cracovia, in Polonia, nel 2016, venne organizzato un gruppo di pellegrini in canoa così come per il Giubileo dei giovani a Roma nel 2018. Complessivamente i canoisti veronesi percorreranno 100 km per complessivi 6 giorni di fiume, per arrivare venerdì a Lisbona dove si uniranno agli oltre 1200 veronesi che vivranno l’esperienza della kermesse giovanile.

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