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Laura Morante al Teatro Nuovo di Verona con “Io Sarah, io Tosca”, ultimo appuntamento in cartellone

Il Grande Teatro porta a Verona Laura Morante, che sarà voce e volto di un grande mito del passato e di una attrice che ha fatto la storia. Da martedì 25 gennaio, al Teatro Nuovo, va in scena “Io Sarah, io Tosca” con la regia di Daniele Costantini su testi della stessa Morante. Lo spettacolo, prodotto da Nuovo Teatro e da Fondazione Teatro della Toscana – Teatro Nazionale, si rifà a La Tosca di Victorien Sardou, rappresentata per la prima volta il 24 novembre 1887 a Parigi nel Théâtre de la Porte Saint-Martin, per la più importante attrice di quegli anni, la celebre Sarah Bernhardt. Repliche dal 26 al 29 gennaio alle 20.45 e il 30 gennaio alle ore 16.

Si tratta dell’ultimo appuntamento del cartellone 2021/22 del Grande Teatro. Dopo un anno di stop forzato, la storica rassegna, organizzata dal Comune di Verona in collaborazione con il Teatro Stabile di Verona, ha riaperto le porte del teatro al chiuso con 6 spettacoli di altissimo livello, per un totale di 48 rappresentazioni andate in scena da ottobre a gennaio.

“Io Sarah, io Tosca” di Laura Morante racconta Sarah Bernhardt nei giorni precedenti il debutto de “La Tosca”. Il testo è costruito in tre quadri: il primo, il 3 novembre 1887, all’inizio delle prove; il secondo due settimane dopo; il terzo all’alba del 24 novembre, il giorno della prima, vede Sarah che domina l’ansia del debutto, si prepara ad affrontare i suoi nemici, rivive il suo passato in un itinerario non cronologico ma emotivo. Ad accompagnare Laura Morante, sul palcoscenico, la pianista e cantante Laura Catalano. Scene di Luigi Ferrigno, costumi di Agata Cannizzaro, musiche originali di Mimosa Campironi, luci di Tommaso Toscano.

E giovedì 27 gennaio, alle 18, al Teatro Nuovo, Laura Morante incontrerà il pubblico. Interverranno all’appuntamento la giornalista Alessandra Galetto e Carlo Mangolini, direttore del settore Spettacolo del Comune di Verona.

“Poco più di un anno fa – afferma Laura Morante – Mimosa Campironi mi propose la lettura di una breve opera ispirata a Sarah Bernhardt e al suo rapporto con Victorien Sardou e con il personaggio di Tosca, che il drammaturgo aveva scritto per lei. Quella breve lettura lasciava intravedere una personalità insolita e suggestiva. Avendo vissuto molti anni in Francia, avevo sentito parlare spesso di lei, adorata da Oscar Wilde, ammirata da Proust e da un giovanissimo Sigmund Freud, che le dedica una pagina del suo diario, prediletta da Victor Hugo, e cordialmente detestata da Anton Čechov. Della Bernhardt si è scritto che era l’ultima attrice del diciannovesimo secolo, in contrapposizione a Eleonora Duse. Nell’ambiente del teatro francese si riportano aneddoti, si parla delle sue manie stravaganti, si citano alcune sue battute particolarmente caustiche, si racconta di come si sia ostinata a recitare anche dopo che, all’età di settantuno anni, le venne amputata una gamba. Ho così intrapreso un appassionante percorso, attraverso la vasta mole di libri a lei dedicati. Alla fine del percorso – conclude Laura Morante – mi è parso di essere finalmente autorizzata a cercare di raccontare Sarah: cinica e sentimentale, spregiudicata e sognatrice, superstiziosa e impavida, vulnerabile e battagliera, tanto gelosa della propria privacy quanto insaziabilmente avida di celebrità e, soprattutto forse, di amore”.

“Con La Tosca, al terzo spettacolo insieme dopo “Fedora” e “Théodora”, l’autore Sardou e la grande attrice Bernhardt erano le due star della scena francese – dice il regista Costantini –. In quello stesso anno, il 1887, André Antoine, un attore/regista francese di 29 anni, fondò a Parigi il “Théâtre Libre”, e a Mosca Konstantin Stanislavskij debuttò, a soli 24 anni, come attore/regista nel teatro del Circolo Moscovita di Arte e Letteratura. In quel 1887, dunque, mentre la Bernhardt trionfava con “La Tosca” di Sardou, nella stessa Parigi e a Mosca debuttavano i due primi grandi registi anticipatori del teatro moderno. Un contesto vivissimo, che annunciava grandi cambiamenti, straordinarie innovazioni nell’arte teatrale”. “Nel nostro spettacolo – conclude Costantini – in scena ci sono Sarah e una giovane musicista, che interagisce, commenta e dialoga soltanto con il suono del suo pianoforte e con il canto, in un flusso continuo di recitazione, azione e musica spero avvincente, emozionante, e a tratti anche divertente”.

Biglietti al Teatro Nuovo, dal lunedì al sabato ore 15.30-19.30 (fino alle ore 21 nei giorni di spettacolo serale), al Box Office di via Pallone 16 e sul sito www.boxol.it/boxofficelive/it.

Si ricorda che gli abbonati del turno G, che avevano scelto come alternativa la rappresentazione di lunedì 24 gennaio, poi saltata, possono scegliere un’altra data telefonando allo 0458006100 (Teatro Nuovo) o allo 0458011154 (Box Office). Dovranno poi ritirare il biglietto nominativo per lo spettacolo almeno mezz’ora prima dell’inizio della rappresentazione.

Obbligatori super green pass e mascherina ffp2.

S.G.

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