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ll 28 dicembre il ricordo dell’eccidio dei fratelli Cervi

L’Anpi provinciale di Verona dedicherà il 28 dicembre alla commemorazione dell’eccidio dei fratelli Cervi

Primo appuntamento della giornata la mattina del 28 alle ore 11:  a Legnago, Cerea, Bovolone nelle rispettive via Cervi faremo la commemorazione con deposizione di una corona di fiori, con un intervento del rappresentante della sezione Anpi e letture. Dove si potrà come a Bovolone si concluderà l’evento con un paio di brani di musiche tradizionali da parte degli amici R’Ossi Da Brodo. A Cerea a differenza degli altri la nostra iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Comune e un rappresentante dell’Amministrazione porterà un saluto. In allegato le locandine per ognuno dei tre suddetti comuni. . 
Secondo appuntamento: la giornata continuerà alle 
ore 18 presso la sede Arci di Legnago in Piazzetta Padre Pio 7: Mirco Zanoni  coordinatore culturale dell’Istituto Alcide Cervi terrà una conferenza dal titolo “I fratelli Cervi e storie di pianure resistenti”
Mirco Zanoni trattando aspetti dell’esperienza della famiglia Cervi, ci parlerà anche della situazione della pianura reggiana dal primo dopoguerra alla Lotta di Liberazione comparandola col nostro territorio della pianura veronese. Infatti alle elezioni comunali del 1920 tutte le amministrazioni comunali della pianura veronese come quella del capoluogo Verona erano rette da giunte socialiste. Situazione identica a altre province padane. Nel ventennio a venire però si ebbero sviluppi molto diversi tra i vari territori. A Reggio dopo le violenze squadriste e le repressioni della dittatura fascista rimase una minima struttura cospirativa clandestina, a cui  la famiglia Cervi diede contributo. Nel veronese invece l’opposizione alla dittatura era totalmente debellata ed è interessante vedere come nei due territori la popolazione ebbe reazioni e sviluppi diversi. La rossa Emilia e il Veneto che diventa bianco. Si raffrontino per esempio gli episodi avvenuti dopo il 25 luglio ’43 nel reggiano e nel veronese. 
Questa giornata per non dimenticare, ovviamente. Ci diamo questo impegno in un momento in cui per fare una festa della Pastasciutta Antifascista occorre superare diffidenze di una parte dei nostri concittadini, e in un momento in cui si vuole sdoganare il concetto che l’antifascismo sarebbe una posizione divisiva della società. Chi sostiene ciò è quel tipo di mentalità per cui Mussolini “ha fatto anche cose buone”, con tutto ciò che ne consegue innanzitutto nel distorcere e nel falsare troppi aspetti della nostra storia.

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