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Lo zuccherificio di Legnago apre le porte all’Ecomuseo della Pianura Veronese

Inaugurazione della nuova e quinta sede operativa delprogetto Aquae Planae, Ecomuseo Pianura Veronese, promosso e coordinato dalla APS Humanitas ACT, in partnership con il Consorzio di Bonifica Veronese e undici Comuni dell’asta destra del fiume Adige e del fiume Bussè – Castagnaro, Isola Rizza, Legnago, Oppeano, Palù, Ronco all’Adige, Roverchiara,San Giovanni Lupatoto, San Pietro di Morubio, Villa Bartolomea e Zevio.

In particolare, per la “riscoperta e la valorizzazione del Paesaggio agro industriale”, uno dei cinque paesaggi tematici dell’Ecomuseo Aquae Planae, sabato 25 novembre alle 17, verrà realizzato il primo Open day all’Edificio 13 – Ex Zuccherificio di Legnago, dove è stato identificato uno spazio ad uso non esclusivo per la realizzazione di attività didattiche e per gruppi,in un’ottica di riscoperta del luogo per i cittadini e di arricchimento in ambito turistico.

Finalità di Aquae Planae è l’amplificazione di quanto presente sul territorio e tematicamente  collegato all’Ecomuseo. È stato naturale quindi, prendere anche contatti con l’ideatore della mostra intitolata “Legnago lavora”, avv. Giorgio Sandrini e la curatrice dott.ssa Giuliana Mantovani, esposta nei corridoi dell’edificio 13, dedicata ai siti produttivi sorti in Legnago da fine ‘800 agli anni 70 del ‘ 900, per condividere una possibile valorizzazione durante le prossime attività, abbinata alla mostra documentale e storica sulla Treviso-Ostiglia, curata da Federico Carbonini, che è stata posizionata stabilmente all’interno della struttura per facilitare la creazione di specifici eventi dedicati.

Funzione di un Ecomuseo è salvaguardare, valorizzare e rendere fruibili i luoghi e i paesaggi teatro del passato, presente e del futuro. In linea con queste premesse, Aquae Planae intende far conoscere uno spazio,unicuum storico e naturalistico, dove la mancata urbanizzazione ha permesso il mantenimento di una buona autenticità, prefiggendosi l’obiettivo di valorizzare il Genius Loci della Pianura Veronese con esperienze,itinerari e attività didattiche.

La scoperta del territorio è pensata attraverso luoghi simbolo e percorsi dedicati ai cinque paesaggi tematici individuati dagli storici:il paesaggio di valle e delle bonifiche, il paesaggio della risaia e delle corti, il paesaggio della piantata, il paesaggio delle cave e il già citato paesaggio agro-industriale.Un insieme di “luoghi” e temi significativi, che per essere conosciuti devono essere scoperti dall’interno, visitando le tappe tematiche, dove esplorare le peculiarità materiali e immateriali del territorio,i personaggi, i saperi e le tradizioni che hanno caratterizzato la zona e rimangono vive ancora oggi nella praticao nel ricordo.

L’Open day del 25 novembre allo Zuccherificio di Legnago fa parte di una serie di iniziative che hanno caratterizzato il calendario di appuntamenti dell’Ecomuseo Aquae Planae nei mesi di ottobre e di novembre, con buoni numeri di presenza sia a San Giovanni Lupatoto, presso la Casa Bombardà, dove è stato avviato un Info Point e la Casa Museo Dino Coltro, che a Ronco all’Adige all’Area Naturalista Casino Riva (Cave), che al Manufatto Idraulico del Gangaion – sede principaledello stesso Ecomuseo.

Veicolo iniziale di promozione e fruizione degli eventi e della parte ludica del progetto, è stato il lancio del  marchio PIASE – contrazione di “pianura veronese” e che, in dialetto, significa “piacere, divertimento” –promosso nel weekend del 6-7-8 ottobre durante il PIASE Festival, un evento diffuso,pensato come output del progetto “Sulle tracce di Dino Coltro alla scoperta della Pianura veronese” premiato nel 2022 dal bando NUOVO SVILUPPPO di Fondazione Cariverona, per la creazione di un percorso turistico  con tappe tematiche per la valorizzazione dell’opera dell’autore, cantore della civiltàcontadina, scelto come elemento narrativo della Pianura Veronese. Per rileggere la sua opera in chiave moderna,è stato realizzato anche il “PIASE Contest”, un concorso di idee che ha chiesto a giovani del territorio di reinterpretare le operedi Coltro, riportandole all’interno delle loro produzioni artistiche e un evento gravel, per indagare angoli nascosti e autentici in bicicletta. Con la collaborazione di Salmon Magazine verrà a breve realizzata anche una importante mappa sociale del territorio attraversato dall’itinerario turistico dedicato a Dino Coltro che interessa la parte più a nord dell’Ecomuseo.

LO ZUCCHERIFICIO

La sua costruzione si concretizzò tra il 1896 ed il 1897, a seguito di importanti cambiamenti avvenuti durante la seconda metà del XIX secolo. L’iniziativa prese piede con l’operosità di Emilio Marini, svizzero originario di Lugano che abitava in Lazio, che finanziò il progetto, in collaborazione con l’industriale Alessandro Rossi di Schio. Lo zuccherificio, per dimensioni, eraterzo in Italia dopo quelli di Rieti in Lazio e Cuneo in Piemonte.

Di particolare importanza per l’istituzione di questa iniziativa fu la bonifica delle acque, che permise di mettere a coltura più territori rispetto al passato. Nello stesso periodo si sviluppavano la coltivazione della barbabietola e l’industria chimica, che consentì di migliorare la scelta di sementi e concimi, nonché l’utilizzo dei primi trattori meccanici. 

Fondamentale fu inoltre l’istituzione a Legnago di numerose linee ferroviarie – quelle in direzione Rovigo, Mantova, Verona e Monselice furono costruite tra gli anni Settanta e Ottanta dell’800 – e l’utilizzo sempre più assiduo dell’energia elettrica. Furono inoltre abbattute le mura difensive che cingevano Legnago, presenti sin dal ‘500, permettendo ai cittadini di costruire al di fuori di esse (le demolizioni di porta Ferrara e Mantova avvennero nel 1887). Questa nuova situazione spinse alcuni abitanti a costituire l’Associazione Agraria Cooperativa del Basso Legnaghese, dedicata a migliorare il settore agricolo locale.

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