Veneto in prima linea – 100 anni dalla fine della Grande Guerra
È passato un secolo, ma le ferite della Grande Guerra sanguinano ancora oggi nella memoria e nelle tracce lasciate sul territorio. Fotografie, lettere, monumenti e musei sono un monito verso la follia e la crudeltà di tutti i conflitti, ma anche una testimonianza della capacità, da parte dell’uomo, di affrontare la morte dimostrando coraggio ed eroismo.
Una tragedia su cui riflettere proprio in questi giorni, ad un secolo dalla fine della Grande Guerra (novembre 1918), che provocò la morte di circa 16 milioni di persone in tutto il mondo, tra militari e civili.
IL TERRITORIO
Nel nostro Paese il conflitto ha coinvolto soprattutto il Nord Est, posto al confine con gli austriaci. Qui si era venuto a creare un gigantesco campo di battaglia, che andava dai passi alpini fra Lombardia e Trentino fino al Carso Isontino. Al cuore di questo territorio c’era il Veneto, scenario di numerosi scontri tra le forze in campo, trasformato profondamente dalla presenza delle trincee, degli edifici militari e delle buche provocate dalle granate.
Un prezioso archivio on line per conservare la memoria dei Veronesi caduti in battaglia
Sono stati molti i militari veronesi morti al fronte: si calcola che ne siano stati uccisi quasi 7mila.
Molti di loro sono registrati in un archivio dedicato, oggi disponibile anche in rete. In particolare, questo “reliquario digitale” conserva le schede e le foto di 467 soldati della provincia di Verona morti durante il primo conflitto mondiale.
Puoi leggere il focus completo Novembre 2018 – 100 anni dalla fine della Grande Guerra nel numero 9 di novembre de La Notizia.news a pagina 5 (clicca qui per leggerlo in formato pdf).