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1 dicembre – Giornata Mondiale contro l’AIDS

Progressi della ricerca scientifica nell’ambito della cura, ma lo stigma nei confronti delle persone sieropositive non diminuisce

Le persone sieropositive non muoiono più se diagnosticate precocemente e trattate con la terapia antiretrovirale. Ora il paziente convive pressoché normalmente con una infezione cronica e invecchia come le persone di pari sesso ed età senza infezione. Le situazioni drammatiche e di emergenza che hanno caratterizzato i primi anni dell’epidemia sono un ricordo lontano nei paesi sviluppati. I numerosi studi prodotti in questi ultimi anni dimostrano che le persone in cura non sono più contagiose per i loro partner. I farmaci oggi disponibili non possiedono più gli effetti collaterali dei primi composti e consentono di controllare completamente la replicazione del virus, arrestare l’evoluzione dell’infezione ed azzerare l’infettività delle persone in cura.

Il riscontro di nuove infezioni, presso il Centro di Malattie Infettive di Verona dell’Azienda, nel 2018 è stabile rispetti agli ultimi due anni, con la metà circa dei casi diagnosticati in persone straniere e con la percentuale di quota “rosa” che raggiunge l’altro sesso. La diagnosi in tutti i casi è stata fatta precocemente rispetto al momento di infezione e tanto più precoce è la diagnosi tanto più rapido l’inizio della terapia e la conseguente interruzione di trasmissione dell’infezione a soggetti sani.

La possibilità inoltre di poter effettuare una profilassi antivirale nei soggetti sieronegativi a rischio di acquisizione dell’infezione sulla base dei loro comportamenti, costituisce un elemento in più a favore dell’interruzione della catena epidemica, come dimostrato nei paesi dove sono già state attuate delle campagne a tal proposito.

A fronte di questi enormi progressi della ricerca scientifica nell’ambito della cura va detto che lo stigma della nostra società nei confronti delle persone sieropositive non è diminuito di pari passo, ma è ancora fortemente presente. Questo si nota purtroppo anche in ambito sanitario, dove ai pazienti HIV+ vengono talvolta riservati percorsi differenziati, rispetto agli altri pazienti, senza tener conto di quanto maggiore possa essere il rischio di trasmissione con pazienti che non conoscendo il loro stato e non sottoponendosi alle terapie sono certamente più a rischio di trasmettere il virus rispetto ai soggetti sieropositivi in terapia che dichiarano il loro stato.

Presso l’Unità di Malattie Infettive dell’azienda Scaligera di Verona in Via Campania 1 (presso il Distretto Sanitario 1, tel. 0458157366 – 7) la popolazione richiedente può effettuare il test HIV e per altre malattie a trasmissione sessuale in anonimato e gratuitamente senza necessità di appuntamento e di impegnativa medica, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30, il pomeriggio su appuntamento. In questo periodo e per i prossimi mesi è possibile inoltre sottoporsi ad un test rapido combinato per sifilide e HIV con risposta in 20 min, grazie ad uno studio europeo promosso dall’OMS che viene svolto in collaborazione con l’UOC di Malattie Infettive dell’Università di Verona. Presso il Centro è operativo anche l’ambulatorio PrEP per effettuare le visite e i controlli finalizzati alla prescrizione della profilassi antivirale pre-esposizione, per le persone a rischio, sempre con gli stessi orari sopra riportati.

 

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