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Artigiani e sindacati dei lavoratori accolgono “La sfida dell’Artigianato nel Welfare e nel Sociale”

Martedì 8 maggio, il convegno organizzato da Confartigianato Verona sul futuro della bilateralità e del welfare nell’artigianato veronese e veneto. Bissoli: “Fare rete e coinvolgere nel welfare le amministrazioni locali e il privato sociale”

Un ricco carnet di relatori di livello regionale, con i vertici della principale associazione datoriale dell’artigianato veneto e veronese, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e della bilateralità artigiana, nel tardo pomeriggio di martedì 8 maggio si sono incontrati a Verona per il convegno “La sfida dell’Artigianato nel Welfare e nel Sociale”. Un appuntamento che Confartigianato Verona ha organizzato nella Sala Industria della Camera di Commercio di Verona, con il supporto di Confartigianato Imprese Veneto e la collaborazione dell’Ente camerale scaligero, per analizzare quale sia “l’oggi” del welfare e delle politiche sociali nell’artigianato veneto e veronese, per guardare poi al loro domani.
“Se il ‘Pubblico’ palesa crescenti difficoltà a garantire la qualità dei servizi, tocca alle aziende pensare al welfare dei lavoratori – spiega Andrea Bissoli, Presidente di Confartigianato Verona –. La sfida, nel mondo artigiano veneto e veronese, è già stata raccolta da tempo, contribuendo a migliorare la qualità del lavoro nelle aziende, la vita lavorativa e personale dei dipendenti, con il risultato di incrementare la produttività. Di questo modello positivo, ora, stiamo ragionando gli sviluppi, con il coinvolgimento delle realtà territoriali, aprendoci alle amministrazioni comunali, in prima linea nell’offerta di servizi sociali e di welfare alle loro comunità, e alle associazioni private attive nel sociale”.
“Rispetto a venti o trent’anni fa – evidenzia il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Agostino Bonomo –, quando in Veneto si sperimentava e partiva la bilaterialità a sostegno dei lavoratori, oggi si registra una forte evoluzione del welfare: lo vediamo qui a Verona, in questo convegno in cui si parla di politiche del welfare, del quale si fanno carico anche i comuni. Ecco, noi, come Confartigianato, ci proponiamo come partner delle Amministrazioni comunali, portando il nostro know how, qualche buona pratica e nuove idee, per progredire verso un miglioramento del benessere dei nostri imprenditori e dei loro dipendenti. C’è poi la necessità di arrivare ad un meccanismo fiscale che preveda la detassazione di tutte le prestazioni legate al welfare, contribuendo, così, a rimettere in moto l’economia reale, quella delle famiglie”.
I lavori, moderati dal Segretario di Confartigianato Verona, Valeria Bosco, sono partiti dal quadro della bilateralità regionale disegnato da Oscar Rigoni, Direttore dell’Ente Bilaterale Artigianato Veneto (Ebav), nato oltre vent’anni fa da un accordo tra associazioni dell’artigianato e organizzazioni sindacali dei lavoratori.
Le aziende aderenti ad Ebav, in provincia di Verona, sono circa 5.500 – ha spiegato Rigoni –, mentre 21mila sono i lavoratori iscritti. In Veneto contiamo 60mila imprese e 130mila lavoratori. Nella sola provincia scaligera, nel 2017, sono state erogate prestazioni per 1 milione e 300mila euro, mentre dal 2002 al 2017 il totale è pari a ben 16 milioni di euro”.
Al primo ente bilaterale artigiano, nel 2013, si è affiancato San.In.Veneto, “fondo regionale per le prestazioni di sanità integrativa – spiega il Direttore Jimmy Trabucco –, nato per i dipendenti dell’artigianato e poi esteso anche ai titolari d’impresa e alle loro famiglie – con San.In.Azienda e San.In.Famiglia – a cui aderiscono 3.500 aziende in provincia di Verona (30.220 nel Veneto) e 14.700 lavoratori (127mila a livello regionale), per un totale di 14.916 rimborsi nel solo 2017”.
“E’ giunto il momento di avviare nuove alleanze – sono le parole di Ferruccio Righetto, Responsabile Relazioni Sindacali Confartigianato Veneto –, che includa la società civile, le amministrazioni locali e il privato sociale. Se questo appuntamento aveva l’obiettivo di individuare quali fossero le sfide vinte e quelle ancora da affrontare, questa del fare rete sarà quella che ci permetterà di sopperire alle mancanze del welfare pubblico”.
“Oggi più che mai – afferma Gerardo Colamarco, Segretario Generale della UIL regionale –, quella veneta rappresenta un’esperienza che ha rafforzato i rapporti tra imprese e lavoratori e associazioni datoriali e sindacati. In un momento in cui vengono a mancare alcune certezze acquisite di erogazione istituzionale delle prestazioni, le associazioni e le organizzazioni sindacali devono predisporre il futuro di un welfare che sia riconosciuto e facilmente fruibile”.
“Nel Veneto abbiamo l’Ente Bilaterale Artigianato Veneto (Ebav) – spiega Gianfranco Refosco, Segretario CISL Veneto –, che offre prestazioni di sostegno al reddito dei lavoratori in caso di sospensioni dal lavoro, con la compartecipazione di risorse pubbliche e private, oltre ad un’ampissima scelta di sussidi, contributi e rimborsi che coprono numerosi ambiti della gestione aziendale e della vita famigliare, sia per i datori di lavoro, sia per i lavoratori. Per quanto riguarda la sanità per i dipendenti, invece, nella nostra regione è attivo SanInVeneto, Fondo regionale per l’assistenza sanitaria Integrativa, che offre prestazioni innovative e ‘su misura’ per la domanda di salute dei dipendenti delle imprese artigiane”.
“Le parti sociali del Veneto sono pronte a rispondere a questa sfida del futuro – dichiara Tiziana Basso, Segretario di CGIL Veneto –. Quello che è importante è che questo, che è un sistema che ha portato a risultati positivi come il supporto alla salute e alla sicurezza in azienda, il sostegno al reddito e all’innovazione, questa ricchezza, per l’appunto, non vada persa. La potremo Integrare, modificare insieme, per il bene dei lavoratori e degli imprenditori dell’artigianato veneto”.
Tra i risultati più evidenti dell’appuntamento organizzato da Confartigianato Verona, la riflessione sul fatto che le politiche di welfare e sociali basate sulla bilateralità non dovranno più riguardare esclusivamente le associazioni delle imprese e i sindacati, ma dovranno integrarsi con le attività delle amministrazioni locali e del mondo dell’associazionismo sociale privato. A testimoniare ciò, la presenza, in sala di numerosi amministratori dei comuni della provincia, oltre agli interventi di Erika Dal Degan, Presidente di Confcooperative Verona e delegata nazionale di Federsolidarietà Veneto, e di Giuseppina Vellone, Presidente dell’Associazione “Famiglie per la Famiglia”, che a Verona sta dando vita ad una struttura, presso le Canossiane, che si metterà a disposizione per offrire accoglienza ad adolescenti provenienti da famiglie in difficoltà, permettendogli di svolgere attività ricreative nel doposcuola, con laboratori artistici, musicali, teatrali, di cinema e cucina.

I NUMERI DELLA BILATERALITA’

EBAV VENETO – DATI PROVINCIA DI VERONA
• Aziende versanti 5.500
• Dipendenti iscritti 21.000
Risorse erogate a lavoratori ed aziende
• ANNO 2015 € 1.600.000 beneficiari nr. 2.288
• ANNO 2016 € 1.350.000 beneficiari nr. 2.158
• ANNO 2017 € 1.300.000 beneficiari nr. 2.116
• Dal 2002 al 2017 € 16.000.000

SANI.IN.VENETO – DATI 2017 PROVINCIA DI VERONA
• Aziende aderenti circa 3.500 (novembre 2017)
• Dipendenti iscritti circa 14.700 (novembre 2017)
• Numero di eventi circa 11.300 sinistri nel 2017
• Numero danni rimborsati circa 14.916 rimborsi di prestazioni base nel 2017
• Volume importo totale richiesto nell’anno 2017: € 640.000

SANI.IN.VENETO – DATI REGIONE VENETO
• Aziende aderenti circa 30.220 (novembre 2017)
• Dipendenti iscritti circa 127.000 (novembre 2017)
• Numero di eventi circa 110.000 sinistri nel 2017
• Numero danni rimborsati circa 146.000 rimborsi di prestazioni base nel 2017
• Volume importo totale richiesto nell’anno 2017: € 5.700.000

 

COMUNICATO STAMPA

Nella foto Andrea Bissoli, Presidente di Confartigianato Verona

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