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Progetto “Belli si nasce… bulli si diventa: rimani te stesso” alle scuole Barbarani di Minerbe

L’IC “B. Barbarani” di Minerbe, mosso dalla convinzione che scuola e famiglia devono essere unite se vogliono favorire il benessere relazionale delle nuove generazioni e la diffusione di una cultura del rispetto, ha concluso un progetto annuale all’insegna della prevenzione e della lotta al bullismo e al cyberbullismo con un incontro di formazione rivolto ai genitori.

Il 29 maggio, dalle 20.30 alle 22.30, la scuola ha riservato ai genitori degli studenti un evento formativo-informativo, “Uffa ma sono l’unico!”, condotto da un pedagogista, una psicologa e un avvocato dell’associazione O.P.Ado.S., Osservatorio Permanente Adolescenti-Studenti, per aiutarli a conoscere un po’ di più se stessi e i lori figli.

Argomenti nevralgici trattati sono stati capire e definire i bisogni dei ragazzi d’oggi, identificare e distinguere la differenza tra questi e quelli dei genitori, mostrare il significato sociale e psicologico dei social, far conoscere tutte le implicanze legali dell’uso distorto dello smartphone, individuare strategie e strumenti di controllo condivisi con i figli.

La serata formativa è stata aperta da una rappresentanza di studenti della classe 3B della Scuola Secondaria di Primo Grado di Minerbe che ha mostrato ai presenti il cortometraggio, “Fallo tu!”, realizzato con la Referente d’Istituto per la prevenzione e la lotta al bullismo e al cyberbullismo, prof.ssa Elena Tavellin, che invita a non essere parte della maggioranza silenziosa, ossia di coloro che sono a conoscenza del fenomeno di prevaricazione, ma non fanno nulla per fermarlo, e ad essere d’aiuto alla vittima denunciando.

L’intero progetto annuale, Belli si nasce… bulli si diventa: rimani te stesso! è stato finanziato dalla Regione Veneto, dall’Istituto Comprensivo stesso, dai Comuni di Minerbe e Roverchiara e con il partenariato dei Comuni di Bonavigo, Boschi Sant’Anna e Bevilacqua; la serata ha rappresentato la conclusione di un percorso caratterizzato da più eventi.

Tutte le classi delle Scuole Secondarie di Minerbe e Roverchiara hanno frequentato un percorso con esperti (psicologo, pedagogista, esperto informatico, avvocato) di 8 ore, SNDL (Social Network Driving Licence) Per non finire nella Rete!, che ha aiutato gli alunni ad usare in modo informato e consapevole i social network. Al termine del corso-workshop gli studenti hanno sostenuto un esame al fine di ottenere un “patentino” livello base sulla corretta navigazione in rete.

Anche il teatro, con gli spettacoli del 21 e il 22 marzo, presso il teatro parrocchiale San Lorenzo di Minerbe, di e con Dario Carturan “Ri…mettiamoci la faccia. La voglia di esporsi per prevenire e arginare il “bullismo”. Un percorso per aiutare i ragazzi a ritrovare il sorriso” ha consentito agli studenti delle due Scuole Secondarie di fare riflessioni sul proprio sentire e su quello altrui, suggerendo strategie di controllo delle emozioni più forti, come la rabbia, o di educazione al sentire empatico. Lo spettacolo ha toccato il tema del bullismo in forma ironica con l’aggiunta di interpretazioni di personaggi sui quali i ragazzi hanno potuto identificarsi e rispecchiarsi.

Notevole è stata anche, nel corso dei mesi, la lettura e l’analisi di differenti opere letterarie, video, film e di materiali teorici, adeguati all’età, con attività didattiche strutturate per classi parallele e in continuità, in verticale, tra le classi quinte delle Scuole Primarie e le classi prime delle Scuole Secondarie di Primo Grado.

L’IC “B. Barbarani” è da sempre convinto che le famiglie, i docenti e le Istituzioni ricoprano il ruolo centrale di contesti e strumenti di socializzazione e di mediazione fra bisogni, problemi, risorse e rischi in età evolutiva, ecco perché per primi devono essere loro formati e informati. Una scuola e una società, che vogliano favorire il benessere relazionale delle nuove generazioni, condividono il compito di sensibilizzarle sul tema e di cercare di ridurre consapevolmente sia gli episodi ricorrenti di bullismo e di cyberbullismo sia l’indifferenza che purtroppo talvolta li circonda.

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