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Tezenis beffata nel finale a Pesaro

Prosciutto Carpegna Pesaro – Tezenis Verona si decide all’ultimo secondo. Vince la formazione di casa per 76-73 al termine di una partita a strappi con la Tezenis capace di allungare fino ad un massimo vantaggio di 10 punti prima di essere recuperata e sorpassata nel finale. I tiri di Johnson e Cappelletti, negli ultimi secondi, si spengono sul ferro così come le ultime speranze di Verona di portare il match ai supplementari. I gialloblù hanno il merito di aver giocato una partita solida, di aver contenuto il grande potenziale offensivo di Pesaro, tenuta imbrigliata nei 76 punti totali. Anderson, ancora una volta, top scorer con 22 punti, Johnson 13 rimbalzi.  


Coach Ramagli, al termine della gara di Pesaro, ha commentato: “Girano le scatole perché abbiamo profuso uno sforzo importante testimoniato dalla differenza nella valutazione finale tra le due squadre. Abbiamo fatto una partita dove avremmo meritato di più. E’ stata a strappi, le due squadre si sono equivalse e ci sono stati momenti durante i quali sia gli uni che gli altri sono riusciti a tenere la testa avanti.  Però la partita è stata equilibrata e secondo me abbiamo fatto qualcosa di più rispetto a quello che il punteggio finale dice. Perchè siamo riusciti a fare cose difensivamente rischiose ma nello stesso tempo efficienti ed efficaci. In attacco dopo un primo tempo dove abbiamo buttato via qualche pallone di troppo, abbiamo avuto l’attenzione di controllare le palle perse e nel secondo tempo ne abbiamo fatto solo cinque. Secondo me avremmo meritato di potarci a casa la partita onestamente. Per come abbiamo giocato, per l’attenzione, l’equilibrio. Non ci meritiamo di tornare a casa senza niente in mano però questo è lo sport quindi non c’è altro da commentare. Ci sono stati aspetti del gioco, anche se è chiaro che qualcosa abbiamo dovuto lasciare, però abbiamo giocato una gara dove un avversario che segna sempre tanti punti, riuscire a giocare una partita controllandola e a basso punteggio ci poteva dare l’opportunità di portarla a casa. Così non è stato: qualche tiro non entrato, qualche situazione dove ci è sfuggita la mano dalle mani, qualche giocata, qualche libero di troppo. Alla fine ci penalizza al di là dei nostri demeriti”. 

Andrea Etrari

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