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Gli alunni della Scuola di Roncanova di Gazzo Veronese scrivono a Liliana Segre

Carissima Senatrice Liliana Segre,
siamo gli studenti della Scuola Secondaria di Primo grado di Roncanova (Vr). 
Come ogni anno, i nostri insegnanti ci aiutano nel percorso, per noi imprescindibile, legato alla “Giornata della Memoria”.
Quest’anno, grazie al contributo di ogni studente della scuola, è stato predisposto all’ingresso un allestimento speciale. La singolarità dell’allestimento è dipesa soprattutto dal fatto che è stato realizzato anche con l’utilizzo di materiali gelosamente custoditi dalla famiglia di Giri Mario, un signore che abbiamo scoperto essere vissuto proprio nel periodo della Seconda Guerra Mondiale.
Mario era stato fatto prigioniero nel corso della guerra, trasferito dapprima nel Sud Italia e poi, con una nave, in America. Finita la guerra, Mario poté tornare a riabbracciare la sua famiglia in Italia, dove rimase fino agli anni ‘80, periodo nel quale morì. La famiglia Giri continua a custodire reperti storici che noi abbiamo avuto il privilegio di poter osservare attentamente: una divisa, due valigie, una borraccia, una foto e il carteggio che Mario aveva tenuto durante il periodo in America.
Siamo rimasti stupefatti alla vista di questo materiale, che è stato valorizzato da tutti i nostri lavori. Tanti i disegni in chiaroscuro che abbiamo realizzato e che rappresentano i simboli, la sofferenza, le atrocità e la disperazione che la “Shoah” ha portato con sé.
Ma poi c’è l’immagine che Lei ci ha regalato con le Sue parole, quella che rievoca la “farfalla gialla” che sa spiccare il volo oltre “il filo spinato” dell’odio e della crudeltà di uno dei momenti più bui che la storia dell’umanità abbia mai vissuto. Per riallacciarci a questa sua immagine, abbiamo realizzato tante farfalle gialle portatrici di parole di speranza, di unione, di fratellanza. Pensando sempre a Lei, gentile Senatrice, abbiamo scritto tante lettere che hanno completato l’allestimento finale. Le Sue parole ci hanno spinto ad una riflessione profonda, nel corso di questa settimana, perché Lei ha davvero ragione: “L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa”.
Le faremo solo una promessa, Senatrice: noi non resteremo indifferenti!

Andrea Etrari

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