
Tra le vittime dell’incidente aereo di stamattina a Guidonia c’è anche il pilota di origini legnaghesi Marco Meneghello 46enne di grande esperienza in volo e protagonista di una manovra eroica che ha permesso di evitare una strage. Con il suo velivolo infatti è riuscito a evitare le case, andandosi a schiantare addosso ad un’auto. A cento metri dal luogo dell’impatto c’è un asilo nido.
Il maggiore Meneghello, nato a Legnago il 18 agosto del 1977, era entrato in Aeronautica Militare nel 1999 con il 119° corso Allievo Ufficiale Pilota di Complemento.
Meneghello era un pilota di aerei militari di comprovata preparazione tecnica. Il top-gun eroe, molto conosciuto a Verona, era un istruttore e ha contribuito a promuovere la passione per il volo anche tra gli alunni delle scuole superiori.
L’incidente di Guidonia
“Pur essendo in corso i doverosi accertamenti, dalle prime ricostruzioni è ragionevole ipotizzare che il velivolo caduto nella strada di un centro abitato sia stato li direzionato dal pilota per recare il minor danno possibile a cose e persone, tanto che i danni sono stati limitatissimi. Diversamente, una precipitazione sugli edifici ai lati della strada avrebbe causato numerose vittime”. Lo afferma in una nota il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto in relazione all’incidente di Guidonia.
Il cordoglio di Zaia
Il tenente colonnello Giuseppe Cipriano e il maggiore Marco Meneghello sono due piloti che oggi hanno perso la vita salvando quella di molti altri. Un gesto di eroismo dei due top-gun dell’Aeronautica Militare che oggi con un estremo sacrificio, quello della loro vita, hanno evitato una strage”.
Così interviene il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia sull’incidente di Guidonia in provincia di Roma.
“Con questa manovra eroica Meneghello, veneto, originario di Legnago, un pilota militare esperto che ha fatto della passione per il volo la sua professione, è riuscito a evitare le case, a cento metri dal punto di impatto c’era un asilo. Desidero esprimere il mio più profondo cordoglio alle famiglie dei due piloti, agli amici e all’ Aeronautica Militare”.
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