Nella notte tra il 20 ed il 21 maggio l’intera provincia scaligera è stata nuovamente investita da una violenta perturbazione, con precipitazioni di tale intensità da mettere a rischio la tenuta dei corsi d’acqua dell’intero territorio che si trovavano già in una situazione al limite della portata a causa delle piogge torrenziali degli scorsi giorni.
Tra le tante situazioni di crisi che si sono registrate, in Comune di Cavaion Veronese sono caduti in poche ore circa 60 mm di pioggia che hanno messo a dura prova la rete meteorica urbana e gli scoli pubblici. Il principale di questi è la Bisavola, o Bissaola come viene chiamata dai locali perché attraversa con andamento sinuoso di quasi 20 chilometri i colli morenici tra Cavaion, appunto, e Salionze in Comune di Valeggio sul Mincio, dove precipita nel fiume Mincio.
La Bisavola presenta infatti alcuni tratti critici localizzati in località Bossema di Cavaion, Calmasino, Veronello e Cavalcaselle, causa la presenza di aree diffusamente urbanizzate. Su questi punti il Consorzio di Bonifica Veronese è intervenuto in maniera chirurgica lo scorso decennio con varie opere di valenza locale o di bacino.
La più significativa di queste opere – la cui utilità è risultata evidente proprio in questa situazione da allarme rosso – è senz’altro la cassa di laminazione in località Bossema di Cavaion, realizzata nel 2015 dal Consorzio con la compartecipazione economica del Comune di Bardolino per una spesa complessiva di 600mila euro. Per costruire la vasca è stato utilizzato un terreno di fondovalle di scarso valore agronomico già in precedenza soggetto a esondazioni del corso d’acqua.
L’opera, che ha un volume utile di 24mila metri cubi e un impatto ambientale pressoché nullo dato che ha mantenuto l’originaria destinazione agricola del terreno occupato, serve a limitare la portata a valle della Bisavola a non più di 2 metri cubi al secondo, valore che i tecnici consortili hanno ritenuto non dovesse essere superato per non arrecare danni a valle.
Ma torniamo allo stato di crisi di questi giorni e al ruolo svolto dalla vasca di laminazione. “La pioggia caduta nel bacino imbrifero nella notte tra lunedì e martedì, sommata a quella che nei giorni precedenti aveva saturato i terreni – spiega, infatti, il Direttore Tecnico del Consorzio di Bonifica Veronese Ing. Andrea De Antoni – ha superato la soglia di sfioro determinando il riempimento della cassa di laminazione per la prima volta dalla sua costruzione, contribuendo così alla salvaguardia dei centri abitati e dei territori posti a valle che in effetti non hanno lamentato alcun danno”.
“Si tratta dell’ennesima conferma – conclude il Presidente Alex Vantini – di quanto siano necessarie per la sicurezza del nostro territorio le casse di laminazione che il Consorzio di Bonifica Veronese ha realizzato nei punti critici della provincia. Come quelle presenti nei Comuni di Cerea, Isola Rizza e San Pietro di Morubio che negli scorsi giorni, segnati dall’allarme rosso, hanno svolto perfettamente il loro compito ricevendo l’enorme massa di acqua che, in caso contrario, avrebbe potuto esondare creando problemi anche ai centri abitati”.