Lessinia veronese: dal monitoraggio condotto i lupi sono almeno una quarantina
Hanno predato 213 capi, con danni indennizzati dalla Regione Veneto per circa 170 mila euro
L’Ente Parco Naturale Regionale della Lessinia presenta i dati sulla consistenza e distribuzione del lupo e sull’entità delle predazioni accertate a carico del patrimonio zootecnico nella Lessinia veronese nell’anno 2021, acquisiti grazie all’attività di monitoraggio della specie effettuata dal Capo Guardiaparco, dai Carabinieri Forestali di Bosco Chiesanuova e dal Corpo di Polizia Provinciale della Provincia di Verona.
Nel 2021 è stata accertata la presenza di 3 branchi di lupi: quello storico costituitosi nel 2013 con la coppia Alfa formata da Slavc e Giulietta “Branco Lessinia”, il cui home-range è costituito dagli Alti Pascoli utilizzati per l’alpeggio, dalle valli e dorsali che dall’altopiano centroccidentale conducono all’alta pianura veronese sino a circa 600 m di quota e, sul versante atesino, sino al fondovalle della Val d’Adige, dall’intero versante sinistro della Val dei Ronchi, nei comuni di Bosco Chiesanuova, Erbezzo, Sant’Anna d’Alfaedo, Ala e Avio; quello sorto nel 2020 nella Lessinia orientale “Branco Lessinia Orientale”, l’unico interamente gravitante entro i confini provinciali, con territorio principale situato nella porzione sudorientale dell’altopiano e le valli e i rilievi che da questa discendono sino a circa 600 m di quota, situati tra l’alto Vajo di Squaranto e l’alta Val d’Illasi nei comuni di Bosco Chiesanuova, Roverè Veronese, Velo Veronese, Selva di Progno e Badia Calavena; ed un terzo branco noto a partire dal 2016 che si riproduce in territorio trentino nell’area del Monte Carega “Branco Carega” e che pare frequentare irregolarmente l’area della Foresta Demaniale Regionale di Giazza e le zone limitrofe lungo i confini tra i comuni di Selva di Progno, Ala e Crespadoro. In attesa di ulteriori riscontri, vi è anche la possibile presenza stabile di altri 2 individui ripresi con fototrappola nel basso Vajo di Squaranto nel comune di Verona. Da confermare, infine, la possibile presenza di un individuo isolato nella zona del Monte Pastello e nelle aree limitrofe nei comuni di Fumane e Marano di Valpolicella.
I branchi sono così composti: 11 lupi per il Branco “Lessinia” (6 adulti e 5 giovani nati nell’anno
2021), 13 o 14 lupi per il Branco “Lessinia Orientale” (5 adulti e 8 o 9 giovani nati sempre l’anno scorso) e 13 lupi per il Branco “Carega” (5 adulti e 8 giovani). Inoltre vi sono altri 2 o 3 individui (in attesa di ulteriori riscontri) ed un lupo deceduto causa investimento stradale.
L’entità delle predazioni al patrimonio zootecnico accertata nella Lessinia veronese nel 2021 è pari a 108 eventi, per un totale di 213 animali predati così suddivisi: 107 bovini, 80 pecore, 9 capre, 8 asini e 9 alpaca/lama; nella Lessinia Trentina sono stati invece registrati 21 eventi di predazione con altrettanti capi bovini predati (dati forniti dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento), gli eventi accertati entro i limiti territoriali del Parco Naturale Regionale della Lessinia sono pari a 30 .
Su 108 eventi predatori, il territorio più colpito è quello del comune di Bosco Chiesanuova, con ben 44 eventi. Nel corso del 2021 sono pervenute alla Regione 109 istanze per predazioni accertate nel territorio della Lessinia, nei comuni di: Badia Calavena, Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Erbezzo, Fumane, Grezzana, Negrar, Roverè Veronese, Sant’Anna d’Alfaedo, Selva di Progno e Velo Veronese. Di queste 109, 16 sono pervenute nel corso del mese di dicembre, a Bilancio regionale chiuso, e saranno pertanto istruite e pagate con il bilancio 2022.
Per le istanze risultate ammissibili, sono state concesse liquidazioni per quasi 170 mila euro. Si evidenzia che 3 istanze del mese di aprile, per predazione su alpaca, da sole sono state indennizzate con circa 37.500 euro.
All’interno del territorio del Parco è consolidata anche la presenza del cinghiale. Si fa presente che i danni da cinghiale sui terreni ricadenti all’interno dell’area protetta, vanno segnalati all’ente Parco che si attiverà x la perizia e il rimborso del danno. A questo proposito l’Ente Parco sta lavorando con il Comitato Tecnico Scientifico per adeguare le tabelle relative ai rimborsi dei danni causati proprio dal cinghiale, tenendo conto delle variabili che caratterizzano il territorio montano interessato e inoltre, con la collaborazione degli uffici regionali sta proseguendo l’iter di modifica dei due articoli del Piano Ambientale del Parco, che permetterà di attivare il controllo del cinghiale all’interno dell’area protetta.
Il Parco Naturale Regionale della Lessinia mette a disposizione il servizio di raccolta denunce per chi subisce danni da predazioni da lupo e da altra fauna selvatica, telefonando allo 045-6799211 o scrivendo a direzione@lessinia.verona.it.