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Oggi è la Giornata internazionale dell’educazione: Tavolo di coordinamento per 130 educatori professionali

Oggi è la Giornata internazionale dell’educazione: Tavolo di coordinamento per 130 educatori professionali

Il 24 gennaio si celebra la Giornata Internazionale dell’Educazione, istituita nel 2018 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il tema di quest’anno è “changing course, transforming education” (cambiare corso, trasformare l’educazione), che invita a discutere su come sia cambiata la professione educativa con la pandemia. Il Covid-19 ha stravolto le prassi operativedei servizi di prevenzione e cura alle persone fragili. La chiusura di servizi  riabilitativi, l’obbligata rimodulazione dei servizi sanitari, socio sanitari, socio-educativi e assistenziali, e l’aumento dello stress lavorativo hannoavuto un forte impatto sul lavoro degli educatori, abituati a una cura centrata su relazioni che si avvalgono soprattutto del contatto fisico e non verbale.

Le istituzioni, il servizio sanitario, i servizi sociali e tutte le realtà territoriali coinvolte hanno la responsabilità di mettere a servizio di tutti gli strumenti necessari per affrontarequesta trasformazione. L’Azienda ULSS 9 Scaligera ha voluto dare un forte segnale in tal senso, puntando sul “Servizio Educativo Territoriale”. Una sfida su cui la Direzione Generale e i Servizi Socio Sanitari in particolare hanno voluto investire con l’adozione della delibera 1053 del 23 dicembre scorso, cheha istituitoil regolamento per l’elezione di un tavolo di coordinamento tra gli oltre 130 educatori professionali attivi nei diversi servizi aziendali. Questi professionisti lavorano in un campo d’azione molto vasto, con un target che va “da zero a novantanove anni” e anche oltre. Si pensi a chi si occupa nei consultori della preparazione al parto o delle dipendenze con le sindromi alcol-fetali, o ai professionisti impegnati ad aiutare le persone nell’elaborazione del lutto e al “dopo di noi”. Gli Educatori Professionali Sanitari (EPS) lavorano con persone portatrici di patologie specifiche (psichiatriche, disabilità, dipendenze) in molteplici ambiti specialistici (reparti, servizi territoriali, servizi di riabilitazione, centri per disabili, carceri, comunità, pronte accoglienze, centri per migranti, reinserimenti sociali, co-housing) eanche sul territorio, in rete con le comunità locali, e nell’ambito della prevenzione, promuovendo lo sviluppo di “life-skill” negli adolescenti, genitori, insegnanti e altri stake-holder.

In questo periodo abbiamo familiarizzato contermini come chat, video-call, e-learning, didattica a distanza, formazioneonline. In molti si sono scoperti dei “boomer” informatici, le relazioni si sono capovolte con i genitori che hanno dovuto farsi insegnare dai figli come districarsi in questo nuovo mondo digitale. Uno sconvolgimento che continuerà a far parte del futuro di tutti, ma anche un’esperienza di crescita che avvicinerà ai servizi quegli utenti che per vari motivi si faticava a contattare. L’educazione da sempre è sfida e anchela pandemia va trasformata in risorsa, in un’ottica di resilienza personale e collettiva.

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