CronacaVerona

Sciopero trasporto pubblico locale: buona l’adesione a Verona

 Filt Cgil Verona esprime soddisfazione per l’alta adesione allo sciopero del trasporto pubblico locale da parte degli autisti e delle autiste di Atv, una iniziativa tesa a rivendicare adeguamenti salariali dignitosi, una regolazione moderna degli orari e delle altre condizioni di lavoro, oltre che una maggiore sicurezza per lavoratrici e lavoratori impegnati sui mezzi.

“Pur non avendo sotto mano dati ufficiali, la percezione e i risconti indiretti parlano di una adesione molto al di sopra del 50%, probabilmente saremo attorno al 70/80%”, dicono Alessandro Poles, segretario Filt Cgil Verona e Silvano Danieli referente per il Tpl della categoria.

RINNOVO CONTRATTO NAZIONALE. “Con questo sciopero chiediamo che il governo rimpingui adeguatamente il fondo nazionale dei trasporti, i soldi stanziati nella legge di bilancio sono insufficienti, è necessario investire nel settore, un paese moderno merita un trasporto pubblico adeguato. Chiediamo pertanto che il rinnovo del contratto nazionale di lavoro porti con sé un adeguamento salariale di almeno il 18%, obiettivo minimo a fronte dell’inflazione a doppia cifra cumulata negli ultimi anni, ma anche a fronte dei rinnovi mancati degli ultimi decenni” precisa Danieli, che spiega: “Negli ultimi 25 anni la nostra categoria ha perso già 3 rinnovi contrattuali. A partire dal 2000, quando vi fu un rinnovo molto sofferto, abbiamo avuto il rinnovo del 2004 che portò aumenti minimi, mentre il 2009 portò soltanto un accordo-ponte. Nel 2015 gli incrementi retributivi furono pagati dagli stessi lavoratori aumentando la produttività, lo stesso contratto è stato rinnovato con 5 anni di ritardo nel 2022 con scadenza 2023. L’ attuale lotta si concentra sul contratto scaduto da quasi un anno che deve promuovere una redistribuzione del valore generato tra i lavoratori e le lavoratrici. Per fare un esempio concreto: negli ultimi 12 anni, a partire dal 2009, un conducente con anzianità compresa tra i zero e i nove anni ha beneficiato di un incremento salariale da contratto nazionale di 152 euro mensili lordi. Stiamo parlando di meno di meno di 15 euro mensili lordi per anno”.

CONDIZIONI DI LAVORO. “Siamo l’unica categoria in Italia, ma credo anche in Europa, per la quale gli orari di lavoro vengono regolati da Regi Decreti degli anni Venti” continua Danieli. “Per il servizio urbano, ad esempio, vale ancora il Regio Decreto n. 2328 del 1923. Risalgono alla prima età repubblicana (Legge 138 del 1958) le norme che regolano il servizio extraurbano” aggiunge il sindacalista. “Tutta questa arretratezza consente di imporre ancora oggi agli autisti e alle autiste nastri di impegno fino a 12/15 ore giornaliere, vale a dire che si può uscire di casa alle 6.00 e farvi ritorno alle 21.00. Questi nastri orari non sono più in linea con le recenti normative UE e sicuramente non favoriscono un corretto equilibrio fra  vita privata e lavoro. E poi ci si chiede come mai i giovani non partecipano ai concorsi. Il tema della conciliazione tra vita e lavoro deve entrare nella contrattazione a tutti i livelli”.

SICUREZZA. “Rivendichiamo infine maggiore attenzione al tema della sicurezza” conclude Silvano Danieli. “Le aggressioni, specialmente verbali, sono esperienza quotidiana per moltissimi di noi essendo sempre in front office a diretto contatto con gli utenti. Fintanto che non si decide di intervenire seriamente iniziando a chiudere le cabine di guida limitando il contatto con l’utenza, temo che le condizioni di sicurezza nel nostro settore saranno destinate a rimanere molto critiche”.

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