Numeri importanti e interventi prestigiosi per il ritorno in Veneto e in particolare a Verona dell’annuale Meeting formativo nazionale Donne Impresa di Confartigianato. Al Villa Quaranta Tommasi Wine Hotel & SPA di Ospedaletto di Pescantina si daranno appuntamento, domenica 8 e lunedì 9 maggio, 120 imprenditrici “Confartigiane”, più della metà da fuori regione. Nel corso dell’evento: la lectio magistralisdella Dr.ssa Claudia Segre, Presidente della Global Thinking Foundation, che da anni sostiene e promuove iniziative e progetti legati all’alfabetizzazione finanziaria; la chiusura da parte dell’assessore Regionale al Lavoro Elena Donazzan, e i saluti dell’On. Alessia Rotta, del Presidente Unioncamere del Veneto Mario Pozza e del Vice Presidente della Camera di Commercio di Verona Paolo Tosi. Presenti anche il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto e quello di Confartigianato Imprese Verona Roberto Iraci Sareri. Tema della due-giorni “Donne, Impresa, Credito…Prospettive di crescita” affrontato in 3 sessioni tutte tenute da tecnici di Banca d’Italia.
“La pandemia e lo scoppio delle guerra stanno mettendo le nostre aziende in seria difficoltà –afferma Barbara Barbon, Presidente di Confartigianato Donna Impresa del Veneto–. L’aumento del costo di energia e materie prime avrà ricadute pesanti sulle micro e piccole imprese, ponendoci ancor più nella necessità di accedere al credito ed a strumenti finanziari di supporto. Purtroppo, secondo dati forniti da Istat e Banca d’Italia, nei primi nove mesi del 2021 si è osservata una attenuazione della crescita dei prestiti alle imprese. Infatti, seppur in miglioramento rispetto a fine 2020, permane comunque una maggiore difficoltà di accesso al credito da parte delle micro e piccole imprese. E, se alla dimensione dell’impresa sommiamo anche il ‘genere’, l’accesso al credito e la valutazione della rischiosità diventano criticità davvero importanti”.
“Il problema dell’accesso al credito da parte delle imprese femminili – aggiunge Elena Favero, Presidente di Confartigianato Donne Impresa Verona – trova conferma da indagini di Unioncamere e dell’Osservatorio Nazionale sul Credito per le PMI: le donne richiedono meno prestiti rispetto agli uomini e soprattutto hanno un atteggiamento di diffidenza e distacco nei confronti delle banche e in particolar modo del debito bancario. L’accesso al credito rappresenta uno dei fondamentali gender gap che caratterizzano l’Italia soprattutto nelle prime fasi dell’attività imprenditoriale. Il funding gap potrebbe quindi essere il fattore che ostacola la crescita delle imprese femminili. Numerose ricerche mostrano inoltre come il genere possa essere un elemento condizionante per le banche nella scelta dell’accettazione o del rifiuto, del tasso di interesse applicato o delle garanzie personali richieste”.
In un simile contesto, l’educazione finanziaria diventa quindi estremamente importante per gli imprenditori: disporre di informazioni chiare e accessibili, avere consapevolezza delle opportunità offerte e dei rapporti e dei criteri che regolano il mercato bancario e finanziario costituiscono una “leva” imprescindibile per la sopravvivenza e lo sviluppo delle imprese.
“Momenti di confronto e formazione come questa due-giorni sono preziosi – continua Barbon– e per questo ringraziamo la Presidente Nazionale DonneImpresa, Daniela Biolatto, di aver organizzato questo appuntamento in Veneto e a Verona”.
“Torneremo a casa con una accresciuta consapevolezza – conclude la presidente veronese Elena Favero – e con una maggiore conoscenza degli strumenti e dei criteri che regolano le scelte finanziarie ed i rapporti con le banche. L’Italia, rispetto agli altri Paesi Ocse, ha un livello più basso in termini di educazione finanziaria, con le donne che scontano un ritardo ancora maggiore. Un gap che, se non colmato, avrà conseguenze non soltanto in termini economici, ma anche di espressione politica e di partecipazione democratica. Una maggiore presa di coscienza delle proprie potenzialità da parte del mondo femminile, abbinata a una migliore educazione finanziaria genererà quindi effetti positivi sull’intera comunità: individui più consapevoli possono prendere migliori decisioni finanziarie e pertanto contribuire ad aumentare il welfare collettivo”.
La fotografia dell’imprenditoria femminile in Italia e in Veneto
In Italia si contano 1.342.703 imprese femminili, pari al 22,1% del totale imprese.Di queste, 219.198 sono imprese artigiane (pari al 17% del totale artigianato e al 16,3% del totale imprese femminili).
Se guardiamo alle donne con cariche in imprese artigiane, si contano 345.974 imprenditrici che ricoprono la carica di titolare, socio o amministratore. Un esercito che a livello nazionale rappresenta il 21,5% degli imprenditori artigiani.
Veneto. La nostra Regione rappresenta il 7,2% dell’universo nazionale delle imprese femminili: 97.293 in valori assoluti. Di queste, 20.449 sono artigiane.
Il Veneto conta 36.376 imprenditrici artigiane che rappresentano il 22,2% del totale degli imprenditori artigiani; un’incidenza, questa, leggermente superiore al dato nazionale (21,5%). In valori assoluti siamo la seconda regione per numero di donne con cariche in imprese artigiane.
L’imprenditoria femminile in provincia di Verona
In provincia di Verona il tasso di occupazione femminile (fra i 15 e i 64 anni), ha subito una diminuzione contenuta del -1,7% tra il 2019 (61,2%) e il 2020 (59,5%), fissando il nostro territorio in seconda posizione tra le province venete per percentuale positiva di occupate.
In totale, sono 19.581 le imprese femminili di qualsiasi settore, delle quali 2.166 sono riferite a giovani sotto i 40anni e 2.919 a conduzione straniera.
Per quanto riguarda il mondo dell’artigianato, a dicembre 2021, la provincia di Verona conta 4.146 imprese artigiane femminili, ossia il 21,2% del totale delle imprese condotte da donne e il 16,8% del totale delle aziende artigiane.
Nel dettaglio del territorio veneto si rileva il maggior numero di donne con cariche nelle imprese artigiane in provincia di Padova (7.367); seguono Vicenza (7.239), Treviso (6.736) e Verona (6.676). In quest’ultima provincia, sono 3.499 le titolari artigiane – il numero più alto in regione –, 1.882 le socie e 1.112 hanno l’incarico di amministratore e 183 ricoprono altre cariche.
Nella suddivisione per settori, delle 3.499 donne titolari di imprese individuali artigiane della provincia, 573 sono nel Manifatturiero, 147 nelle Costruzioni, 496 nei Servizi alle Imprese e ben 2.267 nei Servizi alla Persona.