“In provincia di Verona, le imprese artigiane sono circa 24 mila e 500 ed impiegano quasi 58 mila addetti. Le previsioni Excelsior sui lavoratori in entrata, che abbiamo analizzato prima della scorsa estate, parlavano di un fabbisogno totale, per l’artigianato veronese, di oltre 8 mila figure professionali, in larga parte di difficile reperimento”. Partendo da tale contesto, il Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri, ha presentato questa mattina (lunedì 7 marzo), presso l’Educandato Statale Agli Angeli di Verona, il progetto “Mech4future” realizzato dalla federazione Metalmeccanica di Produzione di Confartigianato Imprese Veneto, in collaborazione con IVL, grazie al contributo del comitato di categoria di EBAV e con il coinvolgimento di Confartigianato Imprese Verona per la provincia scaligera.
Si tratta di una prima sperimentazione e modellizzazione di un percorso di avvicinamento alle professioni della meccanica e al lavoro artigiano in genere, attraverso il coinvolgimento diretto della scuola secondaria di primo grado, con l’allestimento di laboratori per sperimentare l’uso di strumenti innovativi come la stampante 3D, donata da Confartigianatoall’Educandato agli Angeli e agli altri istituti scolastici veneti coinvolti.
Presenti alla conferenza stampa: Roberto Iraci Sareri e Valeria Bosco, Presidente e Direttore di Confartigianato Imprese Verona; Luca Bonafini, Presidente di Confartigianato Metalmeccanica Verona; Marco Bonamini, Imprenditore artigiano; Mario Bonini, Dirigente Scolastico dell’istituto Agli Angeli; Flavia Leonelli, Referente Ciclo Secondaria Inferiore della scuola, e Giuseppe Morgana e Luca Montanti, Professori di educazione tecnica e informatica coinvolti nell’iniziativa.
“L’immagine e la rappresentazione collettiva dell’artigianato, spesso, non aiutano i giovani a considerare le imprese artigiane come possibile sbocco professionale al termine degli studi – le parole del Presidente Iraci Sareri –. Ciò che si percepisce all’esterno delle nostre imprese, non corrisponde alla realtà. In questi ultimi anni, in particolare, siamo cresciuti sia dal punto di vista organizzativo sia tecnologico e siamo in grado di offrire al capitale umano presente all’interno delle aziende, non solamente un percorso di stabilità economica, ma anche una crescita professionale in grado di soddisfare i ragazzi, puntando anche a creare innovazione in un ambiente imprenditoriale che è stata la fortuna dei nostri distretti produttivi”.
“A rendere più complessa la situazione – ha aggiunto Valeria Bosco, Direttore dell’Associazione artigiana scaligera –, in termini di disponibilità di risorse lavorative, ci sono altri due fenomeni: l’andamento anagrafico e demografico, che vede l’Italia invecchiare più velocemente di altri Paesi europei, ed una progressiva liceizzazione dei percorsi di formazione dei ragazzi dopo le scuole medie, allontanandoli e non poco, dal mondo che Confartigianato Imprese Verona rappresenta”.
“Per questo motivo – ha sottolineato Luca Bonafini, Presidente della categoria Metalmeccanica di Confartigianato Verona –, con Confartigianato Imprese Veneto ed IVL, con il contributo di EBAV, abbiamo ideato ‘Mech4Future’, un progetto che vuole arrivare a definire una nuova idea di Artigiano, dando una rappresentazione, seppur in scala ridotta, delle tecnologie che si usano quotidianamente nelle nostre imprese: modellazione e stampa 3D, sono elementi che fanno parte integrante del nostro mondo e della nostra modalità di produrre e lavorare e abbiamo voluto partire proprio dalle scuole medie, facendo crescere in questa maniera la consapevolezza, nei ragazzi e nelle loro famiglie, di quanto possiamo offrire con le nostre imprese”.
“Desideriamo ringraziare Confartigianato per averci donato la stampante 3D – è intervenuto il Dirigente Scolastico, Mario Bonini–, che abbiamo già attivato per accompagnare i laboratori durante i quali sono intervenuti e interverranno proprio gli imprenditori artigiani, per spiegare ai 21 ragazzi di seconda media partecipanti in che cosa consiste il loro lavoro. Crediamo fortemente nel progetto, in quanto riteniamo che, far avvicinare sia i ragazzi sia le ragazze alle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, attraverso la comprensione dei processi che stanno alla base delle attività produttive, sia una grande opportunità per valorizzare le discipline STEM nel percorso didattico degli alunni”. Conferma della bontà del progetto nelle parole di Giuseppe Morgana, docente di Educazione Tecnica e Informatica, che assieme al collega Luca Montanti si sono formati nell’utilizzo della stampate per poi seguire gli alunni durante i laboratori. “L’opportunità di avere a disposizione una stampante 3D – ha detto – permette una chiara comprensione del percorso che parte dall’ideazione di un manufatto, passa attraverso il suo progetto, e infine arriva alla sua realizzazione. Poter toccare con mano le diverse fasi permette anche di avere una visione piùcompleta di come le nuove tecnologie coinvolgono non solo la dimensione della produzione su larga scala ma forse anche e soprattutto il mondo della produzione artigianale”.