Sicurezza economica, politica industriale assertiva che investe sulle imprese e sul lavoro anche attraverso risorse comuni europee, politica commerciale doganale per proteggere il mercato europeo con dazi per difendersi dalla sovrapproduzione cinese. Queste, in sintesi, le indicazioni del Ministro per le Imprese ed il Made in Italy, Adolfo Urso intervenuto nel veronese, a Villafranca e a Legnago, nei giorni scorsi per sostenere i candidati scaligeri alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, tra cui Daniele Polato.
«La visita del Ministro Urso è stata importante sia per il sostegno offerto ai candidati alle elezioni europee e amministrative a Legnago sia per conoscere aggiornamenti sul nostro Paese e sulle opportunità in Europa. Incontri come questi sono illuminanti per gli elettori di Fratelli d’Italia e per chi ha a cuore che il nostro territorio e l’Italia abbiano un peso maggiore in Europa». Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Daniele Polato in merito al doppio appuntamento del Ministro Urso sul territorio scaligero.
Gli incontri sono stati al Best Western Plus Hotel Expo a Villafranca in cui ad attendere il Ministro Urso erano presenti lo stesso Daniele Polato, i vertici provinciali e locali del partito di Giorgia Meloni, tra cui il segretario provinciale Ciro Maschio e quello villafranchese Enrico Ortombina, oltre ai rappresentanti di FdI in amministrazione, tra cui il vicesindaco di Villafranca Riccardo Maraia oltre a un centinaio tra militanti, amministratori cittadini e del territorio. Il secondo appuntamento è avvenuto a Legnago alla presenza di numerosi esponenti nazionali di FdI tra cui il senatore Matteo Gelmetti, i deputati Marco Padovani e Maddalena Morgante, il segretario provinciale Ciro Maschio. Presenti, altresì, Gianluca Cavedo, responsabile cittadino e della Pianura Veronese di FdI, il candidato sindaco Paolo Longhi e Massimo Venturato fondatore della nuova rivista online «De Novo» oltre a un centinaio di militanti.
Daniele Polato a Villafranca ha evidenziato l’importanza di difendere le piccole e medie imprese ma anche di contare di più in Europa: «più forte è il Veneto – ha rimarcato – e più forte è l’Italia in Europa e più opportunità daremo ai nostri cittadini e alle piccole e medie realtà imprenditoriali che hanno permesso nel dopoguerra di raggiungere un benessere diffuso. Per questo, una volta eletto, aprirò un ufficio territoriale per avere un contatto costante con i cittadini e le imprese locali e dove le categorie, le istituzioni e il territorio si potranno rivolgere per orientarsi nelle opportunità legislative ed economiche europee. Dobbiamo trasformare l’Europa da consumatore a produttore affinché possa crescere in diversi ambiti e diventi più autonoma».
Il Ministro Urso si è soffermato sull’importanza di ottenere in Europa una «maggioranza di centro destra – ha detto – sul modello che abbiamo realizzato in Italia con Giorgia Meloni così da indirizzare nella rotta giusta la casa comune europea». Urso ha aggiunto «È la rotta della sicurezza economica, politica industriale assertiva che investe sulle imprese e lavoro attraverso anche risorse comuni europee e con una politica commerciale doganale che serva a proteggere il mercato europeo con i dazi laddove necessitano, come stanno facendo gli Stati Uniti per proteggere il loro mercato e rafforzare il loro sistema produttivo».
La sovrapproduzione cinese è un tema caldo. Così il Ministro Urso: «E’ assolutamente necessaria mettere in sicurezza le economie europee perché se gli Stati Uniti con una velocità impressionante stanno sostenendo le imprese statunitensi con 3000 miliardi di dollari in pochi mesi e alzando barriere nei confronti della Cina, anche noi saremo costretti a fare altrettanto e velocemente. Altrimenti la sovrapproduzione cinese in pannelli solari, in auto, in batteria, inevitabilmente, non potendo più andare nel mercato americano, inonderà il mercato europeo spazzando via le imprese europee. La velocità è tale che l’Europa non può stare indietro e quindi ha bisogno di un governo europeo e di una maggioranza consapevole di questo, che dovrà investire nell’industria europea con risorse significative».