Prevenzione dei tumori maschili: open day in Radioterapia all’Ospedale Mater Salutis
In occasione del mese dedicato alla prevenzione delle malattie maschili, l’UOC Radioterapia dell’Ospedale Mater Salutis di Legnago, diretta dal Dr. Francesco Fiorica, organizza un Open Day in programma domani, venerdì 18 novembre, dalle ore 15:00 alle 18:00.

In occasione del mese dedicato alla prevenzione delle malattie maschili, l’UOC Radioterapia dell’Ospedale Mater Salutis di Legnago, diretta dal Dr. Francesco Fiorica, organizza un Open Day in programma domani, venerdì 18 novembre, dalle ore 15:00 alle 18:00.
Nel corso del pomeriggio si discuterà del trattamento radiante radicale del tumore prostatico, con simulazione di terapia VMAT a sei gradi di libertà.
Durante l’evento verrà inaugurata la mostra fotografica dal titolo “Presenza assenza: il mantra del fiume”, a cura di Antonella Vecchi, che resterà esposta fino al 31 dicembre. Ad allietare la presentazione, la lettura di poesie da parte di Nadia Bellini.
Grazie alla collaborazione con l’Amministrazione comunale, inoltre, il Torrione cittadino verrà illuminato di azzurro per sensibilizzare sul tema della prevenzione.
«Il tumore della prostata – spiega il Dr. Fiorica – rappresenta la neoplasia più frequente nel sesso maschile nei Paesi occidentali, arrivando in Italia a ricoprire il 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dai 50 anni d’età, e non riguarda esclusivamente gli anziani, considerando che un paziente su tre ha meno di 65 anni al momento della diagnosi. L’incidenza nel Nord Italia è di 147,4 casi ogni 100mila abitanti all’anno. Pur trovandosi al primo posto per incidenza, però, il carcinoma della prostata è al terzo posto per mortalità, in costante moderata diminuzione con una sopravvivenza in aumento, arrivata arrivando a circa 92% a 5 anni dalla diagnosi, indipendentemente dallo stadio della malattia all’esordio. Questo anche grazie a una maggiore consapevolezza dei pazienti, che ha portato a un maggior numero di diagnosi precoci e quindi a un trattamento in stadi di malattia meno avanzati. Ecco perché – conclude Fiorica – far conoscere la prevenzione, sia rispetto alla possibilità di effettuare test di screening, sia alle tempistiche adeguate, risulta fondamentale».