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Ratamacue: la musica di Carlo Vanoni e Phil Mer al Teatro Salieri

RATAMACUE

Il Ritmo dell’arte

di Carlo Vanoni

Liberamente ispirato a Io sono il cambiamento (ed. Solferino) Musiche di Phil Mer

Regia di Marco Rampoldi

Immagini a cura di Luca Scarzella e Luca Condorelli – Studio Vertov Assistente alla regia Luca Corbani – Assistenza tecnica Ivan Azzetti

Ascoltare l’arte si può?

Sì, se a guidarci nell’ascolto sono Carlo Vanoni e Phil Mer.

Quasi un’anteprima, a Morbegno, per Ratamacue – Il ritmo dell’arte, il nuovo spettacolo di Carlo Vanoni. Un inedito dialogo ritmato tra parola e percussioni, che mette a confronto il linguaggio dell’arte, per come si è evoluto nel tempo, e quello della batteria: perché sì, anche per l’arte è sempre questione di tempo. Di ritmo e di tempo…

Dopo il grande successo de L’arte è una caramella, e il raffinatissimo Michelangelo e il pupazzo di neve, Carlo Vanoni torna al teatro ‘di narrazione artistica’, dividendo il palcoscenico con Phil Mer, protagonista indiscusso della batteria nella musica italiana, capace di passare dalle raffinate riletture in chiave jazz della pittura con il progetto ‘The Framers’ ai più frequentati palcoscenici pop (ha collaborato, fra gli altri con Pooh, Pino Daniele, Malika Ajane).

Il nuovo spettacolo teatrale di Carlo Vanoni parte da un presupposto: l’arte può essere spiegata, ma va soprattutto “ascoltata”. Anche la storia dell’arte ha avuto ritmi pari, certo più semplici da comprendere, e ritmi dispari; ritmi che sono arrivati troppo in anticipo sui tempi, e altri che sono apparsi rassicuranti, perché già sentiti, e sono stati subito capiti.

Ed è così che scopriamo che gli orologi molli di Salvador Dalì vanno in controtempo, mentre Michelangelo ha un incedere rock; che Malevic, con il suo quadrato nero (un 4/4 perfetto!) è solo arrivato troppo presto; che il “tacet”, il silenzio in musica, è lo stesso dei quadri bianchi di Rauschemberg, del Velo dell’Annunciata di Antonello da Messina e del Grande Cretto di Burri.

In Ratamacue – il Ritmo dell’arte la batteria di Phil Mer dialoga con il racconto di Carlo Vanoni, lo sottolinea e l’amplifica, creando di volta in volta atmosfere in perfetta sintonia con le immagini proiettate sullo schermo. Il ritmo cambia quando a cambiare è l’opera

d’arte di cui si parla, il ritmo cresce, diminuisce e s’interrompe, instaurando un rapporto stretto con la parola stessa.

Ratamacue ci insegna a tenere il tempo dell’arte.

Perché ratamacue, nel linguaggio tecnico della batteria, è un rudimento per lo studio del tamburo, ovvero una frase semplice, alla portata di tutti, che sa arrivare a tutti.

Proprio come l’arte, che arriva dritta al cuore, smuovendo le nostre emozioni più profonde.

In scena

Carlo Vanoni incomincia la sua carriera come musicista chitarrista, diplomandosi a Colonia in chitarra jazz contemporanea. Si laurea prima in Sociologia dei mass media e comunicazione all’università di Urbino e successivamente in Conservazioni dei beni culturali all’università Ca’ Foscari di Venezia. Intraprende quindi l’attività di consulente per gallerie, curando mostre di prestigiosi artisti, e di conduttore televisivo.

Ha pubblicato il libro “Andy Warhol era calvo”, raccolta di testi scritti per la rivista Arte iN dove tiene una rubrica fissa. Con Luca Berta è autore del saggio “A letto con Monna Lisa. Storia dell’arte per pendolari” da cui è stato tratto il suo primo spettacolo teatrale “L’arte è una caramella”, cui ha fatto seguito “Michelangelo e il pupazzo di neve”. Ha scritto “A piedi nudi nell’arte”, “Ho scritto t’amo sulla tela”, editi da Solferino. Ospite di trasmissioni radiofoniche e televisive è l’ideatore di BienNoLo, la prima Biennale d’arte milanese.

Phil Mer è uno dei batteristi più interessanti del panorama musicale italiano. Oltre a suonare batteria, pianoforte, a produrre e a comporre è appassionato di arte e si è laureato in Scienze dei Beni Culturali alla Cattolica di Milano con 110 e lode. Inizia giovanissimo l’attività di session man lavorando in tour con Pino Daniele all’eta di 24 anni nel 2007. Di seguito inanella una serie di collaborazioni prestigiose live e in studio con artisti quali Malika Ayane, Francesco Renga, Patty Pravo, Annalisa, Francesco Guccini, Enrico Ruggeri, Ron, Michele Zarrillo, Alessandra Amoroso, Biagio Antonacci, Mario Biondi. Suona la batteria nei Pooh, al posto di Stefano D’Orazio, dal 2010 al 2016 e nuovamente nel 2023 per il tour negli stadi.

Arrangia per orchestra sinfonica tutte le musiche di Casanova Operapop, il musical di Red Canzian, di cui è anche direttore musicale. Da tempo cerca di coniugare musica e arte: con il suo progetto di jazz contemporaneo The Framers, fondato assieme al bassista Andrea Lombardini e che ha all’attivo già 3 dischi, musica grandi capolavori della storia dell’arte.

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