Il problema del virus del Nilo Occidentale, osservato speciale durante tutta l’estate e causa di una vera e propria fobia della zanzara, è ancora un tema caldo nel nostro territorio, nonostante sia prossimo l’arrivo dell’autunno. Abbiamo cercato di fare luce sulla questione, anche grazie al parere dell’esperto.
L’INTERVISTA
«L’80 % DEGLI INFETTI NON HA ALCUN SINTOMO» – PARLA IL DIRETTORE DELL’IGIENE URBANA ANIMALE IL DOTTOR STEFANO ADAMI
Quanti casi di “West Nile” ad oggi sono stati registrati nella provincia di Verona e quanti decessi?
«Premettiamo che la maggior parte delle persone infette non presenta sintomatologia degna di rilievo (80%). I casi di infezione umana registrati ad oggi nella provincia di Verona sono 39, a cui vanno aggiunti i casi di donatori di sangue e plasma risultati positivi. I decessi causati dalla malattia del Nilo Occidentale (West Nile Disease) sono invece al momento due»
Come comportarsi eventualmente in caso di contagio?
«In genere le forme febbrili passano senza che ci sia una diagnosi puntuale, proprio perché difficilmente il soggetto si reca dal proprio medico. La forma neuroinvasiva viene diagnosticata perché il soggetto si reca immediatamente al pronto soccorso».
DA SAPERE
La febbre West Nile è una malattia provocata da un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome).
DIAGNOSI
La diagnosi viene in genere effettuata attraverso test di laboratorio (Elisa o Immuno fluorescenza) effettuati su siero e, dove indicato, su fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi del tipo IgM.
Puoi leggere il focus completo West Nile, la febbre della zanzara nel numero 6 di settembre de La Notizia.news a pagina 2-3 (clicca qui per leggerlo in formato pdf).