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Patto Territoriale, i progetti della pianura per il Ministero

Si è tenuto in videoconferenza ieri sera, lunedì 17 gennaio, l’incontro del Patto Territoriale del Basso Veronese e del Colognese. Sono intervenuti il Presidente della Provincia, Manuel Scalzotto, Sindaci o delegati di buona parte dei Comuni aderenti al Patto e la società di assistenza tecnica, Euris srl.

                Il Presidente Scalzotto ha illustrato la bozza dell’atto dell’ente con la graduatoria delle proposte pubbliche e private che faranno parte del progetto pilota da presentare al Mise entro il 15 febbraio. I contributi, qualora venisse accolta la domanda, potrebbero arrivare a 10 milioni di euro.

                Le istanze delle quattro imprese con sede e investimenti previsti nel territorio del Patto, e arrivate al Palazzo Scaligero entro la scadenza del 31 dicembre scorso, sono state tutte accolte. I progetti, per contributi pari a 1,23 milioni, riguardano logistica e produzione in un’ottica innovativa e attenta alla sostenibilità ambientale.

                Sensibilmente maggiori, rispetto ai restanti possibili contributi per oltre 8 milioni di euro, sono state le richieste avanzate dai Comuni. La Provincia, per individuare quelle da inserire nel progetto pilota, ha redatto una graduatoria assumendo come criteri tecnici di selezione: la coerenza degli obiettivi rispetto alle finalità e alle tematiche del bando del Ministero; l’utilizzo di tecnologie digitali, processi, modalità, servizi e prodotti innovativi; il numero di soggetti coinvolti; la compartecipazione di soggetti pubblici e privati ed eventuali ulteriori risorse pubbliche e/o private da investire oltre al contributo.

                I progetti selezionati, su 17 presentati, sono stati dieci. Il primo, promosso dalla stessa Provincia e l’unico a coinvolgere tutti i 33 comuni rientranti nel Patto, prevede la realizzazione di un’infrastruttura digitale per la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e turistiche della pianura veronese e fa leva soprattutto sulla messa in rete dei percorsi delle piste ciclabili.

                Alle ciclabili si riferiscono anche i successivi tre progetti in graduatoria. Il primo riguarda i Comuni di Albaredo d’Adige, Veronella, Bonavigo, Legnago, Terrazzo e prevede il completamento dell’itinerario ciclo-turistico lungo la riva sinistra del fiume Adige, collegato alla ciclovia del Sole. Punta invece a innestarsi sulla Treviso-Ostiglia la ciclabile promossa dai Comuni di Cologna Veneta, Pressana, Roveredo di Guà e Zimella. Mentre Oppeano, Isola Rizza, Roverchiara, Ronco all’Adige e Palù propongono un percorso per collegare due ciclopedonali: dell’Adige e delle Risorgive.

                Tra gli altri interventi, Legnago promuove il miglioramento acustico e l’eliminazione delle barriere architettoniche del palcoscenico del teatro Salieri e il riallestimento della sezione archeologica romana del Museo Fioroni, mentre Bovolone punta a realizzare un nuovo centro didattico-culturale nel parco Valle del Menago. Il Comune di Sanguinetto intende recuperare, ad uso foresteria soprattutto per i cicloturisti, alcuni locali situati nella torre “Belvedere” del castello e sistemare l’ingresso del convento di Santa Maria delle Grazie. Infine, Castagnaro ha espresso la volontà di ristrutturare il cosiddetto Ponte Rosso.

Ringrazio i colleghi Sindaci e i tecnici per quanto fatto nelle scorse settimane – spiega il Presidente Scalzotto -. Non era semplice, nell’emergenza e in pieno periodo natalizio, presentare per tempo le proposte che rientreranno nel progetto pilota da inviare al Ministero. Ci sono riusciti, dimostrando il grande impegno delle amministrazioni e degli uffici per cogliere questa opportunità. Ora non sarà facile competere con tanti altri territori italiani, ma faremo il massimo. Per selezionare i progetti presentati sono stati posti dei criteri tecnici che permettessero di individuare le iniziative più aderenti alla ratio del contributo del Mise. Tante delle proposte avanzate riguardano il potenziamento dell’attrattività turistica, attraverso la messa in rete delle piste ciclabili esistenti, il completamento delle stesse e la loro promozione facendo leva su canali innovativi e funzionali agli appassionati del turismo slow, ancora limitatamente sviluppato nella nostra pianura. Cercheremo di essere accanto ai Comuni anche per monitorare eventuali altre opportunità di contributo future per i progetti non in graduatoria”.

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