I Furiosi, squadra CSI collegata alla Cestistica Verona, sono campioni d’Italia: alle finali nazionali di Mestre, la formazione allenata da Carlo Ferriani e sapientemente organizzata dal “Pres” Cristanini ha vinto il titolo battendo in finale i torinesi dell’Oratorio G.B.P. 54-38. Secondo scudetto per i veronesi che si erano laureati campioni d’Italia CSI nel 2017, sempre con coach Ferriani in panchina.
E’ stata una cavalcata esaltante: dopo aver vinto il titolo regionale nella finale tutta veronese con la Polisportiva Nievo lo scorso 9 giugno che ha dato ai biancorossi una grandissima carica, le “Furie” si sono preparate tra giugno e luglio nonostante il caldo, ben sapendo le difficoltà di una finale nazionale, alla quale si sono qualificati per la quinta volta.
Le Finali Nazionali, disputatesi al PalaAncilotto di Mestre, sono iniziate con una bella vittoria su Como, cui però ha fatto seguito il passo falso contro Perugia, da sempre la “bestia nera” dei Furiosi che, quando vengono messi con le spalle al muro, riescono a dare il meglio di sé. Infatti la successiva partita con Mesagne, una delle favorite del torneo, ha visto la vittoria veronese con un clamoroso recupero nel quarto quarto, cui ha fatto seguito quella in semifinale con Bologna, forse nella gara meglio giocata dalle Furie che si sono meritatamente qualificate per la finale. Come detto, l’ultimo atto è stato contro Torino che si è rivelato un avversario meno ostico del previsto: partita in discesa per i biancorossi che l’hanno dominata dall’inizio alla fine, in lungo e in largo, alzando legittimamente la Coppa.
«Inutile fare una graduatoria di merito – ha commentato il vice allenatore dei Furiosi (e presidente della Cestistica) Enrico Ghirlanda – I tre lunghi sono determinanti: Damiani, Filippini e Coati hanno fatto la differenza nella finale, ma pure gli esterni sono stati protagonisti da Mirandola a Posenato, da Ferriani a Russo e tutti gli altri: Pineda, Antolini, Falini, capitan Barbesi e Scarmi. Il lavoro di Carlo Ferriani è stato egregio, sia dal punto di vista tecnico che della preparazione e della motivazione e i festeggiamenti finali ne sono la conseguenza. Ma sapevamo già che a festeggiare siamo i campioni del mondo!».
Andrea Etrari