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Premiato a Torino il servizio ADI dell’Ulss 9 Scaligera

Riconoscimento nazionale per l’ADI – Distretto 1 dell’ULSS 9 Scaligera.

A Torino il Centro Studi Cultura e Società – Associazione di Promozione Sociale (APS-ETS) per la valorizzazione dei migliori Progetti finalizzati allo Sviluppo, al Benessere ed alla Cura della Persona, nell’ambito dell’ottava edizione del Premio Persona e Comunità (in programma nel capoluogo piemontese il 2 e il 3 dicembre 2021) ha assegnato all’Assistenza Domiciliare Integrata del Distretto 1 il terzo premio assoluto per la sezione “tema libero” al progetto “Il core competence nella quotidianità del malato oncologico ai tempi della pandemia”.

LA MOTIVAZIONE

Questa la motivazione del Comitato scientifico del Centro Studi Cultura e Società di Torino: “L’Assistenza Domiciliare Integrata di ULSS 9 Scaligera in periodo di Covid ha lavorato anche sulla dimensione emozionale. Il progetto ha una notevole utilità sociale: avere attenzione nei momenti di grave difficoltà alle persone che stanno peggio è un segno di grande civiltà e di dimensione etica del servizio. L’attenzione è poi rivolta, oltre che al paziente, anche ai caregiver e ai familiari. Molto interessante la ripartizione delle competenze in tre aree: educativa, sanitaria e psicologica. Un progetto di notevole utilità sociale, molto curato e ben spiegato”.

“Esprimo i migliori complimenti al personale aziendale per questo riconoscimento nazionale; un premio dato a un progetto e a un servizio che riteniamo molto importanti per la comunità”, afferma Pietro Girardi, DG dell’Azienda ULSS 9 Scaligera. “Crediamo che diventerà sempre più un punto di riferimento per i pazienti e per i loro familiari, sia per l’aspetto sanitario che per quello sociale, in un’ottica di umana attenzione nel processo di cura”.

IL PROGETTO

L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) di ULSS 9 Scaligera è un servizio che salvaguarda l’autonomia degli individui, garantendo la permanenza all’interno del nucleo familiare e della propria residenza durante il processo di cure. Gli attori dell’assistenza sono: l’infermiere di cure domiciliari, il medico di medicina generale, il medico palliativista, lo psicologo e il medico delle cure primarie.

L’assistenza non è solamente sanitaria (terapie, medicazioni), ma anche psicologico-emozionale e fornisce alla persona e alla famiglia un supporto per partecipare in maniera attiva al raggiungimento degli obiettivi del percorso assistenziale. Essere a disposizione a domicilio consente a pazienti e famiglie di sentirsi rassicurati sulla continuità delle terapie, ricevendo informazioni precise sui rischi di contagio da Coronavirus e sulle possibili complicanze. Il progetto è iniziato in novembre 2020 ed è tuttora in fase attiva per l’emergenza Covid.

I TRE PROFILI DEL “CORE COMPETENCE”

Il “core competence” del personale sotto il profilo educativo comprende le indicazioni che valorizzano il qui ed ora, con il recupero del sé della persona. Sotto il profilo sanitario, invece, comporta la continua e corretta informazione sull’utilizzo delle protezioni in caso di visite domiciliari, su come gestire la vicinanza delle persone per permettere di mantenere un controllo del contesto, già messo in difficoltà dalla gestione e consapevolezza del tumore. Infine, sotto il profilo psicologico, garantisce un percorso personalizzato di supporto alla persona e ai familiari per superare le preoccupazioni legate alla malattia e alla sofferenza correlata ai sintomi, al dolore e ai cambiamenti dello stile di vita; per cogliere le prospettive personali nell’espressione di se stessi; per supportare i caregiver nella gestione dello stress assistenziale; e per fare rete con servizi o associazioni che possano supportare i momenti di criticità. Il progetto viene monitorato con incontri di briefing settimanali e di supervisione mensili.

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